REDAZIONE PONTEDERA

Giglioli condanna la festa rossa: «Un errore invitare un ex brigatista».

Il segretario provinciale Pd si scaglia contro gli organizzatori RENATO CURCIO ALLA FESTA ROSSA DI LARI

Simone Giglioli

Pontedera, 14 agosto 2014 - LA FESTA rossa tiene accesa l’attenzione, portando sul palco la vicenda e le storie di morti che vedono sott’accusa lo Stato. Il tutto mentre è sempre calda la polemica per lo spazio e l’ospitalità data all’ex brigatista Renato Curcio. Parole durissime arrivano dal Pd e da un membro autorevole della segreteria provinciale, Simone Giglioli: «È deprecabile che Renato Curcio sia stato invitato ad una festa politica in veste di relatore — spiega Giglioli —. Che lo faccia un’associazione che si richiama alla sinistra e alla Costituzione è ancora peggio. Il Partito Comunista italiano e la sinistra italiana tutta pagò un carissimo prezzo della sua fermezza al terrorismo delle Brigate Rosse, si ricordi l’omicidio di Guido Rossa, e molto fece affinché il terrorismo venisse sconfitto».

«RENATO Curcio fu uno dei fondatori delle Brigate Rosse, e mai si è pentito, né mai si è dissociato dalla sua militanza — ricorda Giglioli —. Renato Curcio è fuori grazie ai benefici della legge di cui ha goduto in questi anni, non si può dire certo che abbia scontato le sue pene, essendo appunto l’ergastolo fine pena mai. Questo mero fatto dovrebbe impedire a Curcio di intervenire in consessi pubblici, e questo dovrebbe valere per tutti coloro che si sono macchiati di reati efferati in quella orrenda stagione. E sono stati sconfitti perché lo Stato vinse. Per favore non diamo a quei “personaggi” altri palchi».

PER Paolo Papucci, presidente del comitato organizzatore, le cose stanno diversamente: «Non ci interessano le sterili polemiche ma porre all’attenzione tematiche forti e troppo spesso dimenticate». Così sul palco stasera 13 agosto alle 21 ci saranno anche Ilaria Cucchi, Guido Magherini che hanno perso un fratello e un figlio in circostanze ancora da chiarire e mentre erano “in mano” dello Stato.

di Carlo Baroni