Piero Ceccatelli
Cronaca

I cinesi vogliono costruire una cittadella dello sport al Macrolotto

Imprenditori radicati sul territorio pronti a investire. Il progetto è già stato presentato a Comune e Regione

L'architetto Marco Ricciarini, a sinistra, e il geometra Renato Nuti

L'architetto Marco Ricciarini, a sinistra, e il geometra Renato Nuti

Prato, 12 giugno 2015 - Una cittadella polisportiva nel cuore del Macrolotto 1, destinata a diventare strumento di integrazione e da realizzarsi con i capitali di imprenditori cinesi. E’ lo scopo del progetto che un manager sportivo, un architetto e un geometra hanno presentato al Comune di Prato e alla Regione Toscana per dotare la città di una struttura che attraverso la pratica dello sport e la promozione dei suoi valori avvicini le varie etnie presenti nel nostro territorio. Artefici sono Michele Fratini, fiorentino, manager sportivo e opinionista Tv, l’architetto Marco Ricciarini e il geometra Renato Nuti, pratesi con studio in via Santa Trinita. I tre stanno per dare vita a un’associazione dal nome che è tutto un programma: Noi con voi, che curerà la promozione del progetto. Il masterplan ha ricevuto il plauso di Comune e Regione, ma la strada è appena iniziata.

Il progetto è di realizzare la cittadella su un’area comunale di cinque-sei ettari nella zona sud, in pieno Macrolotto 1, non distante dalla tangenziale, dove i cinesi hanno impiantato centinaia di aziende di pronto moda e confezione. Al centro, campi di calcio e calcetto, poi impianti per tennis, volley, basket, palestra e attenzione alle discipline legate alla tradizione orientate: tennistavolo, arti marziali, bocce, di cui i cinesi sono grandi appassionati. E si pensa a un auditorium in cui ritrovarsi, festeggiare, confrontarsi. «Una struttura per giovani e famiglie, per persone di ogni età, dove i genitori si riuniscano per giocare a calcetto o socializzare mentre i figli si allenano», ipotizza Nuti. I finanziamenti su cui si fa conto provengono al momento da imprenditori cinesi radicati a Prato che hanno dimostrato sensibilità al progetto.

«Avvertono l’esigenza di strutture per il tempo libero senza più chiudersi nei loro circoli - aggiunge Nuti - Ma ciò che è più importante è la disponibilità a mettere radici qui, investendo in strutture collettive, in immobili. Non sono più i cinesi ‘su ruote’, pronti ad andarsene e disposti solo a contratti di affitto o di leasing». I promotori fanno presente che la porta dei finanziamenti sarà aperta a tutti, a prescindere dalle origini. I cinesi sensibili al progetto hanno partecipato alcuni mesi fa a un incontro in Regione assieme al viceconsole Ji Gang, presenti il professor Giovanni Gordiani speaker all’Unione europea, Giancarlo Antognoni, i progettisti, Fratini. Risultato: l’appezzamento da parte degli allora amministratori in carica. Interesse se non addirittura entusiasmo anche da parte del Comune, nella prima riunione con l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis e il delegato del sindaco per lo sport Luca Vannucci e nella seconda cui ha partecipato il sindaco Biffoni. Il Comune avrà un ruolo centrale. Non sono per la parte burocratica di competenza ma anche mostrando di credere ai valori di un progetto che punta all’integrazione e rappresenterebbe uno dei primi esempi di investimento nel territorio da parte dei cinesi. L’architetto Ricciarini riassume il tutto in due parole: «Stanno afferrando l’importanza di passare dalla ‘produzione e basta’ alla produzione sociale. Scoraggiarli sarebbe un peccato».