Prato, 10 agosto 2010 - MINACCE tanto esplicite quanto anonime: «Assessore Milone, la tua battaglia contro i cinesi è giunta al capolinea. Sei solo un’ex sporca spia e un sudicio ex sbirro. Anche voi della Nazione che avete dato tanto spazio al razzista Milone farete la stessa fine». Quattro righe scritte al computer e sottoscritte con una rudimentale stella a cinque punte tratteggiata a penna a richiamare il simbolo delle Brigate Rosse. La lettera è arrivata ieri alla nostra redazione con la posta ordinaria, in una normale busta con il timbro postale di giovedì scorso. Ovviamente è stata consegnata alla Digos, che ha avviato gli accertamenti necessari per risalire all’autore della lettera minatoria. Per il momento sarà attivata una forma di controllo non solo del’abitazione di Milone, ma anche dei suoi spostamenti per garantire la sua sicurezza.

 

NON È certo una prima assoluta, anzi: è la terza volta in un anno che una mano anonima se la prende con le presunte «politiche razziste» del Comune. In tutte e tre le missive è stato chiamato in causa direttamente Aldo Milone, assessore alla sicurezza. A luglio 2009 la stella a cinque punte fu indirizzata solo a lui e consegnata direttamente in municipio; lo scorso gennaio fu invece inviata a un quotidiano di Firenze e coinvolgeva nelle minacce anche il sindaco Cenni. Quest’ultima, invece, è stata spedita alla nostra redazione e ci riguarda direttamente, visto che in quelle poche righe predice per il nostro giornale la stessa sorte auspicata per Milone.
«QUALCUNO si è invaghito di me — dice Milone, cercando di sdrammatizzare — e mi vuole anche rovinare le vacanze, visto che si fa sempre vivo in periodi di ferie».

 

Ma quando si affronta il discorso della reale consistenza delle minacce, Milone torna serio: «Questo ovviamente lo valuterà la Digos. Mi dispiace soprattutto per la mia famiglia; io ho fatto unlavoro per il quale non posso certo spaventarmi per queste cose. Però sono rotture di scatole... Una cosa è certa: chi spera di frenare l’azione della giunta nel contrasto all’illegalità iniziato un anno fa sbaglia di grosso». Da Milone arriva anche una parola di solidarietà nei confronti del nostro giornale: «La Nazione fa cronaca, non mi sembra che ci abbia elogiato per i controlli che abbiamo effettuato, ma ha informato correttamente la città su quello che succede a Prato. Mi dispiace che la vostra testata sia stata coinvolta».