Prato, 11 agosto 2010 - NON SOLO distretto parallelo, ma anche una prestigiosa università. In un futuro non troppo lontano Prato sarà sempre la città dei cinesi, ma anche grazie all’apertura di una sede dell’Università di Wenzhou. L’annuncio è stato dato dal presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri, e dalla vicepresidente (e assessore all’istruzione) Ambra Giorgi dopo la risposta ufficiale arrivata dall’ateneo cinese e che fa seguito a un lungo percorso cominciato negli anni scorsi con il gemellaggio tra la Provincia di Prato e la municipalità di Whenzou, l’area dalla quale proviene l’85% dei cinesi che vivono a Prato. «Diciamo sempre che i cinesi vanno visti non solo come problema, ma anche come opportunità — dice Gestri — e questa è un’occasione in questa direzione. Oltretutto sarà uno strumento prezioso per favorire l’inclusione e l’integrazione». Dopo la visita di Gestri a Wenzhou nel 2009, la vicepresidente Giorgi a luglio ha svolto una missione in Cina, in coincidenza con la visita all’Expo del presidente della Regione, Enrico Rossi, incontrandosi anche con le autorità di Wenzhou e con i vertici dell’università.

 

«SI TRATTA della prima esperienza di questo genere in Toscana — dice Giorgi — e rappresenta indubbiamente un salto di qualità nelle relazioni tra la Provincia di Prato e la municipalità di Wenzhou». L’università in questione è molto moderna, ha un campus dove studiano 40 mila studenti e anche corsi specialistici di tessile. Qui a Prato, in una sede ancora tutta da definire («dipende dalle richieste di spazi che ci faranno», spiega Gestri) dovrebbero aprire le facoltà di economia e di cultura e lingua cinese, creando possibilità interessanti anche per studenti italiani interessati a lavorare con la Cina.

 

L’OBIETTIVO è molto ambizioso e va oltre l’università cinese: «Visto che a Prato esiste l’università australiana Monash, con l’arrivo dell’università di Wenzhou la nostra provincia diventerebbe un polo universitario internazionale», spiega Gestri, sottolineando l’importanza di coinvolgere anche le università americane a Firenze. «Ho chiesto al console degli Stati Uniti a Firenze — dice Gestri — di venire a visitare i nostri siti archeologici di Gonfienti e Carmignano perché potrebbe nascere una bella collaborazione con gli atenei americani». D’altronde, la Provincia punta a potenziare gli scambi con la Municipalità e l’Università di Wenzhou per favorire le occasioni di scambio tra gli attori locali dei due territori, soprattutto negli ambiti dell’istruzione, della ricerca, dell’innovazione e nel settore commerciale. Con questo obiettivo il 10 luglio è stato firmato un accordo di collaborazione tra la stessa Provincia, il Pin (la sede pratese dell’Università di Firenze), la Monash University e l’ Università di Wenzhou.

 

Fra gli obiettivi dell’accordo un comitato di cooperazione internazionale con l’obiettivo di predisporre iniziative di cooperazione. Anzitutto ricerche comuni su temi che riguardano la comunità cinese a Prato: la promozione del processo di inclusione della diaspora cinese nel contesto sociale e culturale pratese e l’integrazione delle imprese di immigrati cinesi in quello economico. La collaborazione si propone anche di offrire tirocini a docenti e studenti, soprattutto per sviluppare la ricerca e le capacità formative sugli stessi temi presso l’Università di Wenzhou, e scambi di personale accademico e di studiosi.