Prato, 18 agosto 2010 - DOPO LE minacce, per l’assessore Aldo Milone arriva la scorta. La decisione è stata comunicata dall’Ucis, l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale, vale a dire il settore del Ministero dell’Interno competente in materia, al vicario del Prefetto, dottor Manzo. Per due mesi (salvo proroghe) Milone sarà accompagnato da una squadra (anche nei suoi spostamenti fuori città) che vigilerà sulla sua sicurezza.
All’ufficio era giunta una richiesta in tal senso da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, che si era riunito dopo l’arrivo alla redazione di Prato della Nazione di una lettera minatoria contenente minacce e offese all’assessore alla sicurezza del Comune e anche alla nostra redazione.

 

Nelle poche righe battute al computer dalla mano anonima, si faceva riferimento all’attività di Milone contro l’illegalità cinese. Fra gli epiteti, «sbirro» e «spia» e l’annuncio di una brutta fine imminente; ma ce n’era anche per la nostra redazione, «colpevole», secondo l’ignoto criminale, di dare spazio sulla propria cronaca alla stessa attività dell’assessorato di Milone.

 

MINACCE sottolineate da una stella a cinque punte, stile Brigate rosse, a dire il vero un po’ rudimentale. Abbastanza, però, per convincere il Viminale della necessità di fornire una protezione adeguata a Milone e famiglia, soprattutto in virtù dela reiterazione delle minacce: è la terza volta in un anno, infatti, che l’assessore è al centro di lettere minatorie.

 

Milone era già «sorvegliato» con discrezione, ma questi ultimi sviluppi hanno portato alla decisione di aumentare il livello di attenzione nei suoi confronti.
Già nei giorni scorsi, alla notizia della richiesta di una scorta per la sua sicurezza, Milone aveva affermato che «avrebbe accettato la decisione, anche se con il rammarico di sottrarre uomini ad altri incarichi». Intanto l’assessore ha già preso una decisione: sospenderà per un po’ di tempo la sua attività di commissario antidoping della Federcalcio «per non complicare le cose».