Prato, 10 settembre 2010 - FALLITA la mediazione del Prefetto, lo scontro e la rottura, senza precedenti, tra il Comune e la Provincia , imbarazza anche il vescovo Gastone Simoni. Tanto che, a margine della presentazione del Gran Premio Industria e Commercio, ha detto che «dopo quanto successo serve una Quaresima di silenzio». Ognuno può leggere tra le righe il destinatario (o i destinatari) del messaggio partito da piazza del Duomo.

 

IL VESCOVO Simoni è decisamente amareggiato per quanto successo. «Credo che sia meglio tacere e metterci un velo sopra. E iniziare subito — dice il Vescovo — a ricostruire i rapporti ormai un po’ sfilacciati tra il Comune e la Provincia. La festa dell’8 settembre rappresenta il “compleanno” della Vergine, ed è la ricorrenza senz’altro più cara e più importante per i cittadini pratesi. Ma questa cerimonia ha il dovere di creare le basi per un futuro migliore, realizzando “il sogno”». Monsignor Gastone allude al sogno-speranza di una pacifica convivenza senza distinzioni tra i pratesi, i residenti di Prato e gli extracomunitari: «Lo spirito dell’evento dovrebbe essere tutt’altro, creare le basi per una convivenza pacifica, offrendo l’opportunità di incontrare “il prossimo”. La festa delle tradizioni non deve dividere — prosegue — bensì aggregare». E conclude, dicendo: «Il futuro non appartiene solo ai cittadini autoctoni, ma a tutti. Includendo tutti gli stranieri che sono giunti in città, e che provengono da ogni parte del mondo. Questo è, e dovrà essere, il vero spirito della festa della Madonna della fiera».

 

Nell’introdurre il solenne pontificale dell’8 settembre, celebrato in duomo per la ricorrenza della Natività di Maria, il Vescovo ha auspicato anche, attraverso l’intercessione della Madonna, che Prato si rialzi e, prendendo spunto da un salmo, ha detto: «Che si svegli e metta le vesti più belle e si scuota di dosso la polvere».