Prato, 15 settembre 2010 - "Strutture pastorali come quelle della Chiesa di Prato per gli immigrati cinesi
dovrebbero essere presenti in futuro anche in altre comunita''
. E' l'auspicio dell'arcivescovo Agostino Marchetto,
ex segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, che interverra' domenica prossima a Freising
(Germania) all''European Catholic China Colloquium 2010'.

 

Nel suo intervento sul tema ''Cinesi in Europa. Dinamiche e prospettive cattoliche'', anticipato oggi alla stampa, mons. Marchetto parla dell'impegno pastorale della diocesi di Prato nei confronti della popolazione cinese residente sul suo territorio (il 45% degli immigrati e' cinese, circa 20-30.000 persone, impegnate prevalentemente nel settore tessile).

 

''E' la seconda piu' grande comunita' cinese in Europa, subito dopo Parigi - ricorda -. Questa presenza ha fatto nascere una 'citta' parallela' nella zona occidentale della citta', con negozi, luoghi di incontri, associazioni etniche, scritte in cinese''. Una presenza ''non sempre pacifica'', con ''forme nascoste di schiavitu', casi di violenza, anche provocati da attivita' mafiose''. Per tali motivi, prosegue l'arcivescovo, ''e' stato sviluppato un piano pastorale con centri dove le persone possono confidare i propri problemi, luoghi di incontro, servizi alla persona, una scuola di lingua italiana, spazi per la liturgia e la catechesi''. Un progetto globale, ''approvato dalla Conferenza episcopale italiana - precisa - con persone totalmente impegnate nella cura pastorale dei loro fratelli e sorelle cinesi''. C'e' anche un prete cinese, un consiglio pastorale cinese, due frati minori francescani e una religiosa, e corsi di catechesi settimanali a diversi livelli.

 

''L'aspetto positivo - rileva mons. Marchetto - e' vedere una Chiesa che cresce nella misura in cui accoglie, condivide ed elabora una cura pastorale che prende in considerazione le nuove tipologie del territorio e dei suoi abitanti''. ''Il modo in cui gli immigrati esprimono la loro fede - aggiunge - porta entusiasmo anche alla fede della popolazione locale e cambiamenti positivi nella pastorale''.