Prato, 20 settembre 2010 - NELLA CHINATOWN di via Marengo l’integrazione passa per i cioccolatini. Paolo Spremulli, meccanico di lungo corso con officina in quella via tiene esposti nel largo corridoio della sua storica officina due messaggi: «Sei sempre benvenuto», e la locandina de La Nazione «Nuova Chinatown- Il Soccorso si ribella». Due giorni fa si è visto arrivare due giovani cinesi e ha pensato «questi vogliono farsi mettere a posto il furgoncino», visto che qui lavorano in uno dei soliti laboratori taglia e cuci nella via che l’assessore alla sicurezza Milone controlla con i ben noti blitz delle forze dell’ordine. Tutt’altro. I giovani cinesi tirano fuori dalla borsa una elegante valigetta rosa affrescata di cuoricini con sù scritto dappertutto «Sweet love- Sweet heart», un beautycase raffinato che rivela la natura di bomboniera di nozze laddove si legge «The marriage of love», matrimonio d’amore.

 

Cioccolatini, caramelle, barrette, gelatine, lecca-lecca di tutti i colori per tutte le lingue e in tutte le lingue. A far da corredo, un paio di bottiglie di pregiato Brunello di Montalcino del 2005. «Noi siamo qui di fronte e ci siamo sposati». E il meccanico : «Auguri! Ma da noi l’usanza è che gli sposi ricevano il regalo e non che lo facciano ad altri».

 

L’usanza dei cinesi è invece un’altra e cerchiamo di farcela dire dalla “sposa” : se la festa fosse stata in Cina avrebbe coinvolto tutta la strada. Immaginiamo per un attimo via Marengo addobbata di lanterne e festoni, e cinesi e pratesi insieme per una festa di nozze.
E perché il regalo al meccanico ? «Per amicizia, perché italiani e cinesi devono parlare». Ma mentre ce lo dice, s’allontana, riluttante a dialogare con noi. La giovane non vuol dire il suo nome: è evidente che ha paura. Non si capisce perché, scoprendo anche che la famiglia è la stessa che ha rilevato lo storico bar Martino di via Roma. Anche Spremulli è sorpreso: «L’impressione è che vogliano essere amici, per rapporto di buon vicinato, sono sinceri, e se hanno paura dovremmo chiederci pure noi il perché».
E precisa che se nel suo mestiere qualche fregatura l’ha presa, non è stato dai cinesi. Tutto bene allora in via Marengo? No, risponde il meccanico, ricordandoci che al Soccorso ha appena chiuso i battenti una delle storiche officine di rettifiche della città. «C’è sempre più degrado: ora c’è il problema dei cassonetti che puzzano di materiale improprio» (per pudore si tacciono natura e paternità). Allora è proprio il caso di citare la canzone di De Andrè: qualche volta (in via Marengo) «dal letame nascono i fior».