Prato, 6 ottobre 2010 - «SONO TRANQUILLISSIMO non ne voglio più sapere di questa storia, i problemi veri sono quelli accaduti la scorsa notte quando tre donne hanno perso la vita». Taglia corto don Santino Brunetti, dopo la lettera di minacce inviata venerdì scorso a La Nazione, contro il parroco di Maliseti. Minacce vergognose delle quali don Santino preferisce non parlare più «per dimenticare il prima possibile».
«Ho ricevuto delle telefonate di vicinanza da qualche amico — racconta il parroco — Quello che adesso mi preme di più è chiudere quanto prima questa vicenda». Sono state comunque tante le testimonianze di solidarietà arrivate ieri pomeriggio in redazione. «Il gruppo consiliare del Pd esprime vicinanza a don Santino dopo le minacce ricevute. Un gesto sconsiderato nei confronti di una persona da sempre impegnata nella difficile realtà pratese, nel sociale, nei temi dell’integrazione ma soprattutto verso le persone che vivono in condizioni precarie e di difficoltà. Siamo preoccupati che esprimere le proprie idee possa provocare queste reazioni».
Solidarietà alla «persona trasparente che dedica ogni istante della sua vita per aiutare i poveri, i bisognosi e gli emarginati della città» da parte del presidente della circoscrizione ovest Giovanni Mosca, che si stringe attorno al parroco «vittima di un’ingiusta minaccia». Anche la Lega Nord «pur non condividendo affatto quanto dichiarato in questi mesi da monsignor Brunetti, che spesso e volentieri ha intavolato discorsi politici invece che religiosi, esprime la propria più sincera solidarietà al monsignore per la lettera minatoria ricevuta. La Lega pratese si stringe attorno al parroco di Maliseti per un gesto tanto folle quanto vigliacco». Anche l’Italia dei Valori ha fatto far sentire la propria vicinanza al prelato. Toni polemici invece per Sergio Toccafondi, vicecoordinatore provinciale del Pdl, che nel condannare il gesto accusa don Santino di «non perdere occasione per attaccare qualunque iniziativa del centrodestra».
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