Prato, 4 gennaio 2013 - Due gemelli per due papà. A Poggio a Caiano vive una famiglia davvero speciale. "Essere genitori è l’esperienza più bella del mondo. Capita qualche volta che incontri ai giardini altri genitori che ti chiedono: e la mamma? Ma sapete una cosa? Noi uomini siamo più pazienti delle donne con i bambini...".
Sicuramente Davide e Luciano hanno trascorso un Natale che definiscono "da incorniciare": il primo, passato insieme ai due figli gemelli, Andrea e Elisabetta.
Luciano Tanganelli (51 anni, ragioniere commercialista con studio a Lastra a Signa) e Davide Sapienza (32 anni, commesso all’outlet di Barberino del Mugello) sono una coppia gay che vive assieme dal 2002. Si sono sposati a New York e quattro anni iniziarono a pensare, con responsabilità e consapevolezza, ad un figlio.
Nel loro appartamento, caldo e colorato, a ridosso del centro storico si respira l’aria della famiglia: la cameretta per i bambini con il soffitto dipinto come un cielo stellato, il fasciatoio, i lettini-culla, lo scalda biberon, il carillon. E a giro nella casa scorrazza Oliver, simpatico cane labrador.
"Il nostro rapporto di coppia – racconta Luciano (che fa parte della Consulta contro l’omofobia di Firenze) – si è arricchito di anno in anno. Io ho sempre avuto il desiderio di avere un figlio ma cosa potevo fare? Prendere in giro una donna oppure rinunciare. E’ stato un percorso duro perchè qui in Italia non è possibile per una coppia gay né adottare né diventare genitori. Ci siamo rivolti allora all’associazione Famiglia Arcobaleno, di cui fa parte Francesca Vecchioni e che conta molti soci in Toscana. L’associazione, in realtà, era nata per assistere le donne che non potevano avere figli poi si è allargata alle coppie gay e lesbiche".
"Andrea e Elisabetta sono venuti al mondo con una gestazione di sostegno: non ci piace proprio usare il termine "utero in affitto". Ci siamo sottoposti ad esami in Italia e negli Stati Uniti e l’ospedale di San Diego ha selezionato gli ovuli della donatrice, il seme di entrambi scegliendo quello di Davide. Poi, l’impianto in una donna portatrice che ha condotto a termine la gravidanza.
In base alla legislazione degli Stati Uniti Luciano e Davide risultano ufficialmente i genitori, mentre la normativa italiana considera soltanto il padre biologico e quindi per l’anagrafe di Poggio Elisabetta e Andrea sono figli di Davide, nati negli States. I gemellini sono venuti alla luce il 24 giugno scorso e dopo un periodo di cure e terapie, essendo “settimini” il 4 agosto hanno fatto la loro prima trasvolata sull’Atlantico.
"Avremmo dovuto assistere al parto – prosegue Davide – invece Elisabetta ed Andrea sono nati al settimo mese e quando siamo stati informati che la nascita era imminente siamo partiti subito. Il ritorno a casa è stato un percorso naturale fra il latte artificiale e il cambio di pannolini. Le nostre famiglie ci hanno sempre accettati e sostenuto. Mio padre ci ha raggiunti già in America. Comunque dei bimbi ci occupiamo noi, con pazienza e amore: io essendo lavoratore dipendente ho potuto prendere il congedo parentale che si assegna in caso di nascita di figli".
"Se sono tranquilli? L’ultima poppata è alle 21 poi, per fortuna, dormono".
Luciano e Davide vogliono rendere nota la loro storia per sfatare i troppi luoghi comuni: "Essere gay non significa dissolutezza, vivere senza moralità. Siamo una coppia, come gli eterosessuali e non ci sentiamo un pericolo per la comunità, per l’ordine, per chi chi vive accanto". E il pensiero vola al futuro. "Sarebbe bello che un giorno, quando Andrea e Elisabetta andranno a scuola, le maestre potessero spiegare, con libri semplici già in commercio, che ci sono situazioni diverse. Qui in Toscana nel 2013 nasceranno con analoghe procedure altri sei bambini figli di coppie omosessuali". La cicogna arriverà ancora nel pratese, poi in provincia di Pistoia e in quella di Perugia.
di M. Serena Quercioli
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