Prato 30 luglio 2013 - Gabriele Tomada, avvocato civilista e a lungo esponente politico della Dc e successivamente del Ppi, della Margherita è deceduto la notte scorsa all'età di sessantanove anni. Da una ventina di giorni accusava i sintomi di una malattia, i cui effetti sono precipitati in pochissimo tempo. Lascia la moglie Paola, pure esponente del Ppi e della Margherita e già assessore provinciale e i figli David e Lorenzo. Gabriele Tomada era figlio di Mario e di Foenna Caciotti, prosecutori della famiglia da quattro generazioni impegnata in città nella gestione di alberghi: prima la Stella d'Italia e il Flora e ora lo stesso Flora e l'hotel Datini con il fratello Rodolfo e la nipote Rossella.
Una e infausta coincidenza vuole che nello stesso giorno - il 29 luglio del 1997 - morì il padre Mario, albergatore e già membro del consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Prato. «Gabriele era una bellissima persona, sono orgoglioso di essere suo fratello - riferisce commosso Rodolfo Tomada - Era integerrimo, coerente, onesto, solidale anche nello svolgimento del proprio lavoro, al punto che da anni a noi che lo invitavamo a lasciare la professione di avvocatio rispondeva che "ci sono tante persone che hanno bisogno di aiuto e non posso far finta di niente"».
In politica Gabriele Tomada rappresentò una sorta di "astro nascente" nel 1970 quando - come ricorda Rodolfo - venne eletto per la prima volta in consiglio comunale all'età di 26 anni ricevendo un numero elevatisismo di preferenze. Schierato con la sinistra democristiana di Benigno Zaccagnini, Tomada fu protagonista di interventi acuti e incisivi in sede di consiglio comunale senza ricoprire incarichi di primissimo piano.
Con la fine della Prima Repubblica fu fra i fondatori del Partito Popolare in città.
A fine giugno come presidente del centro studi Giovanni Bertini organizzò assieme al circolo Matteotti il convegno «Quale sindaco per Prato?» che rappresentò la sua ultima iniziativa pubblica e che invece, nelle sue intenzioni di grande appassionato di politica avrebbe dovuito inauguarre una serie di riflesisoni collettive in vista delle prossime amministrative.
«Un professionista serio e stimato, con una grande passione per la politica che per lui significava soprattutto lotta contro i soprusi e le prepotenze. Ci mancherà il suo rigore morale e la sua verve critica, che fino a poco tempo fa ha messo a disposizione anche del dibattito interno al partito democratico». Lo scrive in una nota Fabrizio Mattei, consigliere regionale del Pd unendosi al dolore dei familiari e abbracciando con affetto la moglie Paola
La salma di Gabriele Tomada sarà esposta dalla tarda mattinata alle cappelle del commiato della Misericordia. Le esequie domani alle 15 nella chiesa di San Bartolomeo.
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