Prato, 11 marzo 2017 - "Mi dispiace ma se il cane abbaia non posso benedire la casa. Vanno bene tutti gli animali, ma i cani proprio mi fanno timore". E così il prete con i chierichetti al seguito è uscito dall’appartamento di via Toti chiudendosi la porta alle spalle. È successo giovedì pomeriggio durante le benedizioni organizzate dalla parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa di Oste in vista della Pasqua.
Giovedì in calendario c’era la zona di via Toti dove nel pomeriggio non sono mancate le polemiche. La scelta del parroco di non impartire la benedizione pasquale non è passata indifferente e si può dire che abbia lasciato l’amaro in bocca a più di una persona. Don Simone Amidei ha spiegato di non aver benedetto l’appartamento perchè impaurito dal cane, se pur di piccola taglia. La domanda che si sono posti i residenti è semplice: «il parroco non poteva magari restare sulla porta d’ingresso, e impartire comunque la benedizione?».
"I gatti e gli altri animali vanno tutti bene, sono abituato, ma i cani proprio mi fanno paura. Ho chiesto alla padrona se poteva allontanarlo, magari in un’altra stanza, ma non è stato possibile. Il cane abbaiava e così sono andato via senza benedire la casa. Magari tornerò in un altro momento", ha spiegato don Simone. Il fatto che la benedizione pasquale sia saltata a causa di Fido ha fatto presto il giro del paese.
A Oste giovedì erano in tanti a parlarne, soprattutto dopo che la figlia della proprietaria aveva postato su facebook un post di sfogo contro la decisione del parroco: "Quando il prete si rifiuta di benedire una casa perché il cane abbaia, il pensiero non può che essere positivo". Più o meno è quanto è stato scritto sul social dalla figlia e subito giù commenti a valanga. Oste continua ad essere un paese segnato dalla vicenda della Misericordia dove da agosto alcuni volontari sono ancora asserragliati nella sede di via Scarpettini. Una vicenda che si porta dietro molte più conseguenze di quello che può sembrare in apparenza.
Silvia Bini