REDAZIONE PRATO

Cantiere stadio sotto sequestro, abusi edilizi nel mirino dell’Asl

Entro domani la decisione dei pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli sul cantiere del Lungobisenzio

Il procuratore capo Giuseppe Nicolosi e il pm Lorenzo Boscagli

Prato, 8 luglio 2017 - Tutto fermo in attesa della decisione della procura. Entro domani dovrebbe arrivare la decisione dei pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli sul cantiere del Lungobisenzio che è stato sequestrato giovedì mattina dai tecnici dell’Asl per alcune carenze sia formali che in materia sicurezza sui luoghi di lavoro. I documenti mancanti riguardano un lotto di lavori molto piccolo, diecimila euro d’importo in tutto, che erano stati disposti dal Comune in modalità di «somma urgenza» e quindi senza avere la necessità di fare un appalto per essere realizzati. Il dirigente Luca Piantini e l’avvocato del Comune Paola Tognini hanno portato ieri al procuratore Giuseppe Nicolosi tutta la documentazione riguardante quel lotto oggetto della contestazione della squadra di polizia giudiziaria dell’Asl.

Saranno i due pubblici ministeri a studiare le carte per capire se ci sono state irregolarità ed, eventualmente, confermare il sequestro. Per i tecnici dell’Asl quel cantiere non è in sicurezza. Irregolarità a cui si aggiungono presunti abusi edilizi nell’assegnazione dell’appalto. Per la pg il cantiere esiste anche se nessuno è al lavoro, quindi i documenti devono stare nell’area. Quando, invece, i tecnici hanno fatto l’accesso giovedì mattina non hanno trovato nessuno.

Il cantiere al Lungobisenzio è accessibile a tutti, facilmente raggiungibile e delimitato solo da alcune transenne nell’area in cui è stato demolito il muretto che divideva il campo da gioco dalla tribuna. Anche se era chiuso non rispettava i minimi criteri di sicurezza previsti per legge. «Per noi il cantiere è chiuso dal 30 giugno – spiega Piantini – Non c’era nessuno a lavorare e i nuovi interventi sarebbero dovuti cominciare lunedì. Non avrei neppure saputo a chi lasciare quei documenti. Non conosco le contestazioni mosse dall’Asl, nei documenti è indicato genericamente che sono state riscontrate violazioni al testo in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, ma questo vuol dire tutto e niente. Comunque, abbiamo consegnato tutti i documenti e staremo a vedere». A questo punto slitterà l’inizio dei lavori del quinto lotto, quello più importante, da circa 200mila euro, per l’abbattimento delle tribune.