CLAUDIA IOZZELLI
Cronaca

Corvino e duecento tifosi per l’addio al 'Pampa'. La salma scortata da cori e fiori viola

La famiglia: "Ora è il momento del silenzio"

Gli ultras della curva Fiesole accompagnano il feretro di Carlo Maria Pampaloni dopo la i funerali alla Badia di Vaiano foto Attalmi

Prato, 12 luglio 2017 - La maglia del «Numero 10», Giancarlo Antognoni, foto e ricordi dei suoi momenti negli ultras, e un ritratto incorniciato di Carlo Maria Pampaloni, con i suoi amati cani, a cui aveva dato il nome di due stelle, altra sua grande passione insieme alla Fiorentina, alle moto, ai viaggi, alla speleologia: questi gli oggetti sulla bara del «Pampa», entrata ieri alla Badia di Vaiano gremita, accompagnata da applausi, striscioni e fiori viola, per l’ultimo addio. Sono arrivati in tanti per salutare il compagno della curva Fiesole – circa 200 – e l’amico di tutti i giorni. Tra i presenti anche Pantaleo Corvino, direttore sportivo della Fiorentina, e Sandro Mencucci, membro del cda, oltre al sindaco di Vaiano Primo Bosi. «Aveva tante passioni – ha ricordato la famiglia di Pampaloni al termine della funzione religiosa – ma il suo amore più grande era Luciana.

E non ha sopportato la sua perdita. Adesso, come avviene allo stadio quando, dopo il minuto di silenzio si prosegue con urla e tifo, chiediamo silenzio: ora abbiamo bisogno di silenzio, perché al dolore occorre questo». Anche don Marco Locati ha chiesto lo stesso durante l’omelia, in cui ha suggerito di lasciar perdere «curiosità e giudizi». «Soltanto Dio sa cosa passasse per il cuore di Carlo», ha detto il parroco dopo aver ricordato le tante volte che aveva accolto Pampaloni nella sua chiesa soprattutto dopo la morte dell’amata moglie Luciana avvenuta ad aprile. Gli amici ultras hanno ripercorso la storia della tifoseria fiorentina e della coppia che dal 1973 l’aveva sostenuta e animata, il «Pampa» e il «Pompa», anche lui scomparso prematuramente. Applausi, cori da stadio, striscioni e bandiere hanno scortato la salma di Pampaloni fino alla sede della Misericordia. La famiglia ha deciso di non seppelire il corpo finché la procura non darà il via libera alla cremazione.