Prato, 26 agosto 2017 - Due corpi senza vita, un uomo e una donna cinesi, sono stati trovati dai vigili del fuoco nella mansarda di una palazzina di via Tronci, a La Tignamica nel comune di Vaiano, una zona di campagna dove abitano diversi orientali. Le due persone, circa trent'anni, sono morte con ogni probabilità asfissiate in un incendio che è divampato intorno alle 5 di oggi, sabato 26 agosto, in un terra tetto adibito a laboratorio tessile dalla affittuaria.
Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco da Prato e dai distaccamenti di Vaiano e di Montemurlo. Altre due persone sono rimaste leggermente intossicate. Si tratta di una donna di 46 anni e del figlio adolescente. Le loro condizioni non destano preoccupazioni.
Dopo aver spento il rogo, i vigili del fuoco hanno proceduto alla bonifica. Non sono ancora chiare le cause che hanno innescato l'incendio che non ha lasciato scampo alle due vittime. Si tende a escludere comunque il dolo. Al piano terra della palazzina è stata rinvenuta una grande quantità di materiale tessile, con delle vere e proprie postazioni di lavoro.
Sulla vicenda ha parlato anche il procuratore capo di Prato, Giuseppe Nicolosi: "L'appartamento era stato trasformato in un luogo di lavoro. C'erano numerosi macchinari. Ci dobbiamo attrezzare per affrontare il problema della promiscuità dei luoghi di lavoro che diventano anche luoghi in cui i lavoratori dormono. C'è in questo caso una clandestinizzazione totale dei luoghi di lavoro, nessuno si sarebbe mai immaginato che qui ci fosse una fabbrica tessile. Le postazioni di lavoro che abbiamo trovato sono diciassette. C'è un ulteriore problema, cioé che senza la collaborazione dei cittadini il percorso è molto difficile".
«Piangiamo due morti, deceduti in circostanze drammatiche tra le nostre case. La morte di due cittadini cinesi ci ricorda che siamo tutti uguali, nella comune umanità, di qualunque colore sia la pelle». È il commento espresso da monsignor Franco Agostinelli, vescovo di Prato, sul rogo.
«Le cause dell'incendio - dice Agostinelli - sono ancora in corso di accertamento. Si ripropone in ogni caso la promiscuità tra abitazioni e laboratori di confezione, gestiti perlopiù da cittadini di origine cinese, ancora gravemente diffusa nei nostri quartieri. Due anni fa questa situazione fu denunciata con risolutezza e parole inequivocabili anche da Papa Francesco, durante la sua visita a Prato. Non poco è stato fatto in questi anni per prevenire e reprimere. Ma, con tutta evidenza, c'è ancora molto da fare. È questa una delle emergenze del nostro territorio, a cui dare, con effettiva priorità, risposta. Non possiamo - conclude il vescovo - continuare a tollerare situazioni che ledono così palesemente leggi, sicurezza, diritti».
IL VICESINDACO "L'incidente di stamani all'alba ci convince che è necessario continuare sulla strada dei controlli e delle verifiche su cui ci siamo impegnati in questi ultimi anni, anche perché adesso abbiamo di fronte una nuova sfida, quella di individuare i nuovi luoghi di produzione, che, in nome dell'abbattimento dei costi della produzione, non sono più i classici capannoni ma sono garage, soffitte o mansarde, come nel caso della Tignamica". Lo ha dichiarato il vicesindaco di Prato Simone Faggi che stamani, insieme all'assessore comunale Benedetta Squittieri e al presidente della Regione Enrico Rossi, si è recato nella frazione vaianese della Tignamica. Per contrastare questo fenomeno, secondo il vicesindaco Faggi, "è necessaria una ancora maggiore collaborazione da parte di tutti, in primo luogo degli imprenditori e dei proprietari degli immobili, ai quali chiediamo che dopo aver affittato vadano oltre i controlli formali, attuando invece controlli attenti e assidui che possano evitare rischi per le persone e le proprietà. Questo soggiacere tutto all'idea della produzione è insopportabile e, purtroppo, ha prodotto questa nuova e intollerabile tragedia".