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Pioggia di multe sugli operai che scioperano. Protesta davanti alla Prefettura

Ventuno sanzioni da quattromila euro dopo la protesta davanti alla Superlativa. I Cobas: "E’ la prima applicazione del Decreto Sicurezza"

La protesta davanti alla prefettura (foto Irene Tempestini/Attalmi)

Prato, 21 dicembre 2019 - Ventuno multe da quattromila euro notificate ad altrettanti lavoratori, quasi tutti pachistani e alcuni africani, protagonisti dello sciopero sostenuto da Si Cobas in via Inghirami alla tintoria Superlativa per protestare contro lo sfruttamento lavorativo. Provvedimenti ai quali lavoratori e sindacalisti sono pronti a dire di no, tanto che stamani hanno manifestato di fronte alla prefettura per chiedere l’annullamento delle multe.

«Quei lavoratori sono accusati di un blocco stradale che non è mai avvenuto. I lavoratori hanno manifestato perché non riscuotevano lo stipendio da sette mesi e la protesta inscenata a ottobre era stata pensata per fare conoscere lo stato di sfruttamento - dicono i Cobas - Si tratta della prima applicazione a livello nazionale dei nuovi strumenti introdotti dal Decreto sicurezza di Salvini: le multe sono legate al fatto che i lavoratori avrebbero ostruito il passaggio delle auto. In questo caso la strada non è principale né un’arteria di scorrimento". Per i Cobas "l’applicazione del Decreto Salvini contro le legittime proteste dei lavoratori è un campanello di allarme sullo stato di salute delle libertà democratiche. Ancora più grave che questo accada andando a sanzionare lavoratori in sciopero che non recepiscono retribuzioni da sette mesi e sono impegnati nella denuncia di situazioni gravissime di sfruttamento ed illegalità".

I Cobas tracciano la situazione che ha spinto i lavoratori a fare sciopero: "Lavoro nero, turni di 12 ore al giorno per sette giorni la settimana, negazione di diritti elementari come quelli alla malattia e le ferie, paghe che spesso non superano i mille euro al mese: questa è la realtà contro cui i lavoratori colpiti dalle multe si stanno battendo. Pensare che siano loro la minaccia alla sicurezza di Prato è gravissimo. La sicurezza di cui la città ha bisogno è sapere che dentro i tanti capannoni industriali vengano rispettati diritti e dignità del lavoro".

A finire nel mirino è stata la partecipazione allo sciopero alla tintoria Superlativa. Tante le motivazioni dei lavoratori: "Non ricevevano lo stipendio da sette mesi e non era rispettato l’accordo sindacale sottoscritto a luglio che avrebbe dovuto aprire un percorso di regolarizzazione in un contesto di gravissima illegalità imprenditoriale e sfruttamento della manodopera. Condizioni di lavoro nero confermate dal controllo dell’Ispettorato territoriale del lavoro che per la terza volta in quattro anni ha sospeso l’attività e ha spinto all’apertura di un fascicolo alla Procura per sfruttamento".

Nei giorni della protesta, i Cobas ricordano che "un’auto in uscita dalla Superlativa ha travolto il sit-in degli operai e la sindacalista Sarah Caudiero è rimasta ferita e trasportata in ospedale in ambulanza". Un fatto che ha richiamato la solidarietà da parte di altre realtà produttive come la tintoria Fada, la tintoria Dl, la tintoria Gm e il Panificio Toscano.

Sa.Be.

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