Prato, 22 settembre 2017 - Era il 1328 quando le suore della congregazione domenicana di San Tommaso d’Aquino entrarono per la prima volta nel convento di San Niccolò. Da allora sono sempre rimaste a Prato, custodi del monastero ed educatrici per generazione di giovani pratesi. Adesso, quasi 700 anni dopo, le suore di San Niccolò dicono addio a Prato e alla scuola che per secoli hanno seguito e portato avanti con dedizione e impegno.
"È un dispiacere immenso": a parlare è suor Matilde, 80 anni compiuti anche se lei preferisce dire che ha «quattro volte 20 anni, tanti acciacchi e tanta voglia di vivere". "Siamo molto rammaricate e profondamente addolorate, ma sono le stagioni della vita. Purtroppo non ci sono più vocazioni. Noi siamo rimaste solo in cinque e non più giovanissime...", sorride la madre superiora ultima preside suora dal 1974 al 1985. La decisione ormai è presa. Non ci sono né se né ma. Entro la fine dell’anno le domenicane lasceranno Prato e San Niccolò per andare altrove. Alcune hanno già individuato la nuova destinazione, altre come suor Matilde sono ancora in attesa di una decisione.
Certamente si tratta di una svolta epocale non solo per la scuola, ma per tutta la città che adesso perde un altro ordine ecclesiastico dopo i frati francescani e i frati cappuccini. Le lettera firmata dalla madre generale della congregazione è già stata inviata all’indirizzo del presidente della Fondazione San Niccolò Guido Giovannelli. "Purtroppo è venuta meno la nostra funzione di educatrici e custodi del convento, la priorità della nostra comunità era legata alle attività educative, culturali e di custodia museale, ma l’età avanza". E i tempi cambiano.
Silvia Bini - Luca Boldrini