REDAZIONE PRATO

Famiglia che crede di essere posseduta dal demonio. La procura apre un fascicolo conoscitivo

Continue richieste ai prelati per essere aiutati ad affrontare "quelle oscure presenze"

Soccorsi (foto repertorio)

Prato, 4 agosto 2014 - Per capire meglio la vicenda della famiglia albanese - due genitori e tre figli, di cui uno minorenne - che crede di essere impossessata dal demonio, e che di conseguenza è stata ricoverata in ospedale per essere sottoposta a un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) la procura di Prato ha aperto un fascicolo conoscitivo. Dopo la richiesta fatta alla Diocesi pratese di eseguire alcuni esorcismi, la situazione era precipitata sabato sera, quando dopo l'intervento dei carabinieri era stato disposto il trattamento sanitario obbligatorio per i genitori della famiglia. Le presunte ferite che presentano almeno due dei tre figli sono ora al vaglio del magistrato di turno Laura Canovai, che sta cercando di comprendere che vi siano profili di reato ed eventuali indagati nella vicenda. Intanto è stata dimessa dall'ospedale una delle figlie della famiglia che si crede "posseduta dal demonio" . La giovane e' stata affidata ad alcuni parenti. Restano ancora ricoverati una sorella ed il fratello minore, di 15 anni, che si era presentato al pronto soccorso con ustioni sulle braccia. Ancora in trattamento sanitario obbligatorio padre e madre. 

La famiglia si era presentata martedi dal parroco di Coiano, don Nedo Mannucci, per trovare conforto spirituale e una soluzione ai problemi di presenze demoniache che sentivano nella loro abitazione. Il sacerdote ha ricevuto la coppia di genitori in parrocchia e li ha ascoltati a lungo; hanno raccontato delle «oscure presenze» che avvertivano in casa e che loro riconducevano al maligno. Il parroco ha compreso che si trattava per lo più di farneticazioni, ma li ha ascoltati e rassicurati.

IL GIORNO dopo però, mercoledì, la coppia è tornata alla carica e il parroco ha deciso di accompagnarla a casa per vedere di cosa parlavano; ha dato una benedizione e sperava che la faccenda fosse chiusa lì. Niente da fare: giovedì si sono ripresentati, disperati e sconvolti. E’ stato in quel momento che monsignor Mannucci ha sentito la necessità di coinvolgere l’esorcista della Diocesi, don Guglielmo Pozzi, parroco di San Paolo a Stagnana. L’altro esorcista, padre Stefano Bertolini, è infatti fuori città. I due sacerdoti sono andati all’abitazione della coppia, senza trovarla perché loro nel frattempo si erano a loro volta diretti verso la parrocchia. Lì si sono incontrati e insieme hanno fatto ritorno nella casa del mistero.

LA STORIA si è arricchita di un altro capitolo il giorno dopo, venerdì. Infatti la coppia ha lasciato in pace don Nedo, ma è andata in Duomo a cercare don Pozzi, sapendo che spesso si trova in cattedrale. Il prete ha ripetuto l’esorcismo, probabilmente più che altro per cercare di tranquillizzare i due, ma anche il sabato sono tornati alla carica. Poi i sacerdoti hanno perso le tracce della vicenda fino a quando i carabinieri hanno contattato il parroco perché dai racconti della famiglia albanese erano emersi i contatti avuti in quei giorni. Il prete voleva anche andare a far visita in ospedale, ma i medici non hanno consentito visite.