Prato, 22 agosto 2017 - In attesa che i riflettori del cinema si riaccendano sulle location più belle della città, perché non «rileggere» il lungo elenco dei film girati a Prato e dintorni? Più o meno una sessantina, impossibile ricordarli tutti. A partire dagli anni ’50, da quando un giovane Gillo Pontecorvo decise di raccontare la vita delle operaie in una azienda tessile con il mediometraggio «Giovanna», interpretata da Armida Gianassi. La location fu quella del Lanificio Giulio Berti appena fuori città, più famoso come «La Romita»; l’aiuto regista alle prime armi era il grande Giuliano Montaldo. Dopo quella sorta di documentario d’inchiesta sul mondo del lavoro (oggi di chiamerebbero docu-fiction) inserito nel film «La rosa dei venti» del regista olandese Joris Evens presentato al festival del cinema di Venezia nel 1956, tante troupe sono arrivate fin qui.
Ovviamente quasi tutti i cineasti pratesi hanno scelto la loro città natale o di adozione, soprattutto per i loro primi film. Roberto Benigni per «Berlinguer ti voglio bene» che rivedremo al castello dell’Imperatore il 25 agosto, ma anche per «TuttoBenigni» del 1984. Francesco Nuti per «Madonna che silenzio c’è stasera», «Caruso Pascoski» (scena ambientata alla Coop di piazza San Marco), «Il Signor Quindicipalle». Mentre manca all’appello Giovanni Veronesi come regista, non manca lo scrittore Edoardo Nesi; il suo debutto dietro la macchina da presa è tutto pratese con «Fughe da fermo» con Marco Cocci. Set pratesi per il collettivo John Snellinberg («La banda del brasiliano» e «Sogni di gloria»), per Gabriele Cecconi («Il seminarista») e per il mondo delle pagliette del Buzzi con «Mai con le donne» del 1985 diretto da Giovanni Fago. E per Marco Limberti e il suo «Cenci in Cina» scritto con Francesco Ciampi (anche attore protagonista). Ancora altri film comici come «Amici miei atto terzo» diretto da Nanni Loy, «Sweet sweet Maria» con Maria Grazia Cucinotta, «Tutti all’attacco» con Massimo Ceccherini.
Persino la sexy Nadia Cassini arrivò in città nel 1978 per girare «L’insegnante balla con tutta la classe»! Non solo film comici ma anche cinema d’autore come «Per le antiche scale» del 1975 di Mauro Bolognini con Marcello Mastroianni, nella sequenza finale girata alla stazione centrale, «Le affinità elettive» del fratelli Taviani (ambientato nella Villa Medicea di Poggio a Caiano).
Il grande Vittorio De Seta sceglie il centro storico per alcune sequenze di «Lettere dal Sahara» uscito nel 2006, mentre il giovane autore Daniele Vicari racconta la Chinatown pratese ne «Il mio paese». Tanti film di successo, altri raramente ricordati come «Cinque giorni di tempesta» del 1997 scritto dai fratelli Veronesi, o «Salvare la faccia» del 1969 con Rossano Brazzi. Valerio Mastandrea, Elio Germano, Valeria Bruni Tedeschi e Gianni Morandi, tutti insieme in «Padroni di casa» girato a Montepiano nell’estate del 2011. E Infine un horror, The torturer». Ebbene sì, nel 2005 arriva Lamberto Bava per raccontare la violenza un terribile serial killer, la cui abitazione fu ricostruita al Fabbricone.