SARA BESSI
Cronaca

Accusa l'ex su tutti i muri, sessanta scritte ingiuriose sui muri di Galciana

Il caso è arrivato in tribunale: protagonisti due cinquantenni che per un anno e mezzo hanno avuto una relazione extraconiugale

Il tribunale di Prato

Prato, 6 aprile 2016 - Da amanti a parti contrapposte in un’aula di tribunale dopo che la donna, lasciata e delusa, avrebbe imbrattato piste ciclabili, ponti e muri fra Galciana, Casale ed Iolo con una sessantina di scritte ingiuriose contro l’ex amante, la moglie di lui ed i suoi figli che risiedono in quella frazione. Parole e frasi pesanti fra la fine 2012 e il dicembre 2013 con tanto di nomi e cognomi scritti con spray colorati o pennarelli indelebili.

Secondo l’ex amante, che dopo un anno e mezzo di relazione extraconiugale ha deciso di tornare con la moglie, ed i suoi familiari l’autrice di quelle infamanti scritte sarebbe la 50enne che delusa si sarebbe così vendicata. La parte offesa è difesa dall’avvocato Christian Vannucchi. La donna (lavora per una ditta di pulizie) è accusata di diffamazione aggravata, deturpazione di edifici pubblici e molestie. Pedinata da un’investigatrice privata che non l’ha mai sorpresa in flagranza, la 50enne è stata pizzicata da un parente della vittima davanti ad una frase fresca di vernice con lei che nascondeva qualcosa in borsa. Dalla perquisizione a casa sono saltati fuori pennarelli indelebili e una bomboletta spray oro.

Curiosità: la donna, trovata nei luoghi ‘incriminati’ alle 4,30 di mattina, ha spiegato di fare sopralluoghi agli edifici dove sarebbe dovuta andare a lavoro. Ieri la signora è stata ascoltata dal giudice: ha negato quanto addebitato e ha parlato solo di un legame di amicizia con qualche bacio. Come test a difesa è stato ascoltato il marito di lei. Prossima udienza 3 ottobre: sarà ascoltata l’ultima teste a difesa, il centro La Nara contattato perché l’ex amante l’avrebbe ossessionata. Inoltre sarà deciso se accogliere o meno la richiesta di perizia calligrafica. In caso negativo, si inizierà la discussione.

Sara Bessi