Luni, 24 giugno 2013 - LA CAMPAGNA elettorale è ufficialmente aperta. I sindaci di Castelnuovo Magra e Ortonovo, con la «benedizione» della Regione Liguria hanno lanciato la volata al Comune unico di Luni nel primo incontro pubblico istituzionale organizzato nell’ambito della festa del Partito Democratico in svolgimento a Castelnuovo.
Insieme ai primi cittadini Marzio Favini e Francesco Pietrini ha partecipato alla presentazione del progetto anche l’assessore regionale Raffaella Paita. Forte e in maggioranza il coro dei favorevoli anche se qualche voce scontenta si è levata, a conferma delle difficoltà che gli amministratori incontreranno nel percorso di avvicinamento al traguardo. E per questo dopo gli annunci e le buone intenzioni è partita la campagna promozionale che porterà al referendum di autunno al quale i cittadini dei due territori saranno chiamati a dire la loro.
Dopo la presentazione del progetto da parte dei sindaci che hanno ricordato la serie di vantaggi istituzionali e economici della fusione la parola è passata al pubblico. Il fronte del no è stato aperto da Giorgio Baudone, ex assessore castelnovese. «Non condivido l’idea - ha spiegato - perchè oltre alle differenze tra i due popoli esistono studi che non danno indicazioni favorevoli».
Immediata la risposta di un altro ex amministratore Marco Chiodo. «Agli studi negativi risponderanno quelli positivi e si andrà avanti all’infinito. Occorre però guardare avanti e pensare che la soluzione potrà risolvere tante difficoltà che in questo momento attanagliano la nostra zona. E fare un passo avanti significa pensare al bene delle prossime generazioni».
E se tra gli amministratori l’idea è pienamente condivisa, partendo dai sindaci per passare all’assessore Manuele Micocci, più cauta la posizione del consigliere Daniele Montebello. «Nella campagna elettorale del 2009 - spiega - non si è parlato di Comune unico. Adesso i cittadini si fanno domande e bisogna essere convincenti nelle risposte. Credo che i tempi non siano maturi, non sono per il no assoluto ma è necessario fare chiarezza». «Si è unita la Germania - replica Alessandro Silvestri - che nulla aveva di comune tranne la lingua non vedo perchè un territorio di fatto unito non possa fare ufficialmente questo passaggio, importante dal punto di vista politico e economico».
Dubbi invece sono stati sollevati da Ino Cecchinelli. «Occorre tornare a pensare al piccolo e non ai progetti faraonici, guardare attentamente i bilanci per capire se l’idea possa andare a buon fine. Pensiamo anche alla ricollocazione del personale delle due amministrazioni, passaggio che non credo sia così semplice».
E qualcuno ha lanciato un suggerimento, non campato in aria ma legato alla storia: inserire nel «pacchetto» anche la zona marinara (Marinella) un tempo inserita nella colonia romana di Luni e poi passata sotto la giurisdizione di Sarzana. Ma è consigliabile un passaggio alla volta per evitare incidenti diplomatici con i vicini di casa.
di Massimo Merluzzi
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