Sarzana, 4 settembre 2017 - UN FESTIVAL nel segno di Elena. Quella Elena Cattaneo eccellenza della ricerca medica che con le sue lacrime al termine della lectio inaugurale ha connotato l’edizione 2017 della rassegna, chiusa ieri sera. Ne è convinta la direttrice Benedetta Marietti: «Un bilancio positivo, sotto tutti i punti di vista – osserva – e devo dire che l’elemento di svolta è stata proprio Elena Cattaneo, senza con questo nulla togliere agli altri relatori, tutti di altissimo livello. Il fatto è che quelle parole e la sua genuina commozione hanno pervaso l’atmosfera del Festival, un po’ a tutti i livelli. E’ come se la scienziata avesse tramesso una carica umana ed emotiva che ha poi continuato ad aleggiare sul festival giovando anche agli altri relatori». Un aspetto che in effetti il pubblico sembra aver colto, nonostante mancassero volti-simbolo della tv o star della narrativa. Un riscontro che gli organizzatori colgono anche nei primi numeri elaborati a caldo, che eguaglierebbero quelli della passata edizione, circa 45 mila presenze.
UN BILANCIO positivo, da estendere anche alle sezioni collaterali, a cominciare da Parallelamente fino a Creativamente Kids, e anche a quella originalissima nicchia che è il Festival della Mentina. A parte Nucci, Recalcati e Barbero, i cui incontri erano ‘sold out’ da un mese, altrettanto gettonati sono risultati ospiti che, pur di altissima levatura, non erano certo “vedette” note al largo pubblico. Il comunicato finale dell’organizzazione del Festival promosso da Fondazione Carispezia e Comune di Sarzana parla di successo pari a quello degli anni scorsi. «Nei tre giorni del festival, diretto da Benedetta Marietti con la consulenza scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet – riferisce la nota - si sono alternati in 13 diverse location del centro storico 96 relatori in 63 eventi. 22 gli appuntamenti per bambini e ragazzi curati da Francesca Gianfranchi e realizzati con il contributo di Carispezia Crédit Agricole. La grande partecipazione del pubblico – circa 45.000 presenze – ha premiato l’alta qualità degli interventi, tutti originali e pensati appositamente per il festival». Una particolare menzione, ovviamente, per i 600 volontari, di cui 500 giovani del territorio ,«che hanno reso unico quello che ormai è considerato un imperdibile appuntamento di fine estate». Il segreto del successo? «Il pubblico ha dimostrato ancora una volta affetto e un forte senso di appartenenza; il festival si è ormai radicato nel territorio e richiama persone da tutta Italia. Da qui l’idea, lanciata dal presidente della Fondazione Carispezia Matteo Melley di rafforzare il legame con quella che può essere considerata una vera e propria comunità culturale, costituendo l’associazione Amici del Festival della Mente». E, per chi adombrasse timori circa possibili disimpegni organizzativi, «la promessa di guardare ad un futuro del Festival della Mente nutrito di nuovi stimoli e nuovi temi, capace di costruire nuove relazioni e nuove reti, oltre ai legami già intrecciati con altre importanti realtà culturali italiane ed europee».
Franco Antola