2008-05-07
di ROBERTO ROSA
«SIENA è una città splendida, con tradizioni vere. A Siena mio marito non sarebbe morto. Se non lascio la Sicilia per venire qui, è soltanto perché voglio proseguire la lotta per i diritti nella mia terra. Vado in giro a mostrare i segni che mi ha lasciato lo sport, quello non vero. Spero che la mia testimonianza serva a qualcosa». Queste le parole di Marisa Grasso, vedova di Filippo Raciti, l’ispettore di Polizia morto lo scorso anno a Catania, con le quali si è chiusa la tavola rotonda che si è tenuta lunedì scorso presso la sede dell’Università per Stranieri di Siena, sul tema “l’Etica nello Sport”. A fare gli onori di casa il rettore Vedovelli che ha rivolto il benvenuto ai presenti ed un grazie all’Associazione Il Mosaico per aver organizzato un evento di grande spessore culturale, grazie anche al contributo della Fondazione Mps.

IL PRESIDENTE dell’Associazione Il Mosaico, Dario Di Prisco, con il suo intervento, preceduto dai saluti del vice sindaco Mauro Marzucchi, ha dato il via alla tavola rotonda moderata da Daniele Magrini, e gli interventi del questore di Siena Bontempi, dei giocatori Bernardo Corradi e Simone Vergassola, di Pasquale Cappelli in rappresentanza del Siena Calcio, del presidente del Coni di Siena Roberto Montermini, del presidente provinciale Figc Maurizio Madioni, dell’assessore allo sport Massimo Bianchi, e come già detto di Marisa Grasso. Al termine sono stati consegnati i premi (nella foto), consistenti in una borsa di studio di 1.000 euro ed in un buono per l’acquisto di una telecamera digitale, ai vincitori della rassegna-concorso di video filmati “1 Short Phone Film” sempre sul tema “l’Etica nello Sport” che hanno visto una giuria di esperti premiare “Sport per tutti” realizzato da Elisabetta Franci, mentre l’altro riconoscimento è andato al filmato “Terzo tempo” di Gian Maria Fanti, che è risultato il più votato sul sito www.intoscana.it.