Siena, 19 agosto 2010 - Il tormentone degli otto cavalli trovati "non negativi" alle previsite al Ceppo e poi "scagionati" dalle nuove analisi dell’UnireLab di Milano, si arricchisce di un nuovo capitolo. Il giorno del Palio dell’Assunta, infatti, i documenti relativi agli accertamenti sulle provette di sangue effettuati dall’Università di Pisa sono stati sequestrati. Un atto compiuto dalla Forestale, attraverso gli uomini della sezione di polizia giudiziaria del procura, su disposizione del sostituto procuratore Mario Formisano che già in passato si è occupato della Festa, a partire dal caso di Amoroso, il cavallo del Bruco morto nel 2004. Gli agenti si sono recati in Comune, all’Ufficio Palio, dove è conservato l’esito delle analisi condotte con il metodo "Elisa", test molto simile a quello per rilevare la gravidanza. Non solo.
L’inchiesta si è allungata fino a Milano, all’UnireLab, dove erano state inviate alcune provette per svolgere riscontri che non hanno il carattere dell’ufficialità, come è stato ricordato da palazzo pubblico, ma sono servite a calmare le acque. Perché, è ormai noto, l’esito del riscontro comunicato ai proprietari degli otto cavalli, fra cui Già del Menhir e Lampante, era negativo. Ossia, tutto a posto. Anche l’esito degli accertamenti-bis è stato sequestrato dalla magistratura. Unirelab, per inciso, "è una società di intera proprietà dell’Unire, istituita nel 2003. Alla stessa — si legge nel sito — sono state affidate le attività di analisi antidoping sui cavalli da corsa, precedentemente gestite da Unire. Offre una serie di servizi diagnostici ai privati, a partire dai controlli tossicologici su cavalli, a quelli genetici e sulle cause di morte".
Viene naturale chiedersi come mai sia scattato il sequestro: qualcuno ha presentato un esposto? Oppure si tratta di un accertamento d’iniziativa della magistratura che, magari, ha un respiro più ampio? Certo è che la scelta del giorno è stata perfetta perché lunedì la testa dei senesi sarebbe stata concentrata solo sulla Carriera dell’Assunta. E, magari, il sequestro dei documenti riguardanti gli otto cavalli, poteva passare inosservato. Così come la "visita" milanese. Viene da pensare che si vogliano confrontare i due accertamenti. Il primo svolto a Pisa con un metodo, spiegava il sindaco alle prove all’alba dei cavalli, "talebano in quanto consente di avere risposte in tempi rapidi per la Festa anche se possono esserci poi dei falsi positivi in quanto rilevano nel sangue sostanze in sospensione ma che non hanno alcun effetto per quanto riguarda l’alterazione dello stato generale dell’animale".
Meglio insomma eliminare in via precauzionale i "sospetti", non facendoli partecipare alla Tratta, piuttosto che correre dei rischi. Una prudenza che alcuni giudicano eccessiva ma finalizzata alla salvaguardia della Festa. "Si cerca uno zuccherino in una petroliera", ama ripetere infatti il professor Giulio Soldani che dirige il dipartimento di Clinica veterinaria convenzionato (la giunta ha approvato lo schema il 12 maggio scorso) con palazzo pubblico per il test sulle provette di sangue prelevate al Ceppo ai cavalli in età da Piazza. L’invio a Milano di altro materiale ematico, analizzato con metodi differenti, scagiona solo virtualmente i proprietari. Nel senso che l’ordinanza numero 42 del 13 maggio 2010 "recita che le eventuali richieste di analisi di revisione... dovranno essere formalizzate dal proprietario del cavallo al Comune entro 5 giorni dalla comunicazione dei risultati delle analisi di prima istanza. Trascorso tale periodo questi ultimi si considerano accettati da tutte le parti".
Passaggio, insomma, che chiude il cerchio e può discolpare oppure confermare la positività, ufficialmente e definitivamente, dei cavalli chiamati in causa. I proprietari — ecco un altro tassello — possono richiedere a proprie spese verifiche di revisione da svolgere "presso strutture accreditate diverse da quelle responsabili delle analisi di prima istanza, indicate dall’amministrazione comunale". Un rompicapo dove adesso ha messo gli occhi anche la procura della repubblica. Ma per cercare cosa? Non è da escludere che si vadano a ricercare anche analisi e contro-analisi di Palii precedenti.
© Riproduzione riservata