Siena, 20 agosto 2010 - Antidoping, l’inchiesta della procura si allarga. E si arricchisce di colpi di scena. Perché il sequestro dei documenti relativi alle analisi antidoping sugli otto cavalli risultati "non negativi" con il test "Elisa", non è avvenuto solo all’ufficio Palio del Comune ma anche all’UnireLab di Milano. Di più. Il 16 agosto gli uomini della polizia giudiziaria della Forestale si sono recati anche nei laboratori del Dipartimento di veterinaria dell’Università di Pisa dove è stato svolto un terzo sequestro.

 

"E’ VERO, sono venuti il giorno del Palio sigillando le provette relative ai test antidoping non ancora utilizzate, quelle cioè identificate con le lettere B, C e D", conferma il professor Giulio Soldani, ’papà’ del Protocollo antidoping e responsabile del dipartimento. Dunque, non soltanto quelle degli otto cavalli che erano diventati il tormentone dell’Assunta, dopo l’esclusione dalla Tratta e dalle prove di notte perché al test con il metodo «Elisa» erano risultati positivi. Sequestrato anche il sangue di tutti e 54 i cavalli in età da Piazza che avevano superato le visite veterinarie al Ceppo. Per ciascuno si ricercavano 19 molecole diverse con kit specifici. Fra i 54 sono compresi, dunque, anche quelli che hanno corso il 16 agosto.

 

Ma come si spiega che l’intero pacchetto sia stato congelato? E’ assai probabile che, essendo anonime le provette, si sia preferito in questa fase bloccare tutto scendendo poi nei dettagli e focalizzando l’attenzione solo sugli 8. Oppure l’inchiesta si allargherà all’intero gruppo di aspiranti piazzaioli. La Forestale ha sequestrato anche i tabulati dei risultati chiedendo poi lumi al professor Soldani per quanto riguarda procedure e contenuti. Certo è che il blitz della procura frena le contro-analisi. Sembra che non tutti i proprietari le abbiano domandate al Comune. "Per quanto ci riguarda — spiega Soldani — non ho ricevuto alcuna richiesta ufficiale, né telefonica dall’amministrazione per svolgere contro-analisi per agosto, così come non ce ne sono state a luglio. Mentre nel 2009, sia per Provenzano che per l’Assunta, ne erano giunte alcune che confermarono il risultato di prima istanza".

 

Merita ribadire un aspetto, ancora una volta. Il metodo "Elisa" usato a Pisa è stato espressamente chiesto dal Comune alla clinica veterinaria di Pisa, in base ad una convenzione rinnovata il 12 maggio scorso. E’ l’unico in grado di fornire risposte entro 24 ore ed è noto che ha un margine di errore importante. Per questo il sindaco parla di sistema «talebano», in quanto nel dubbio viene prima la Festa e poi l’interesse dei privati. Ben diverso il metodo impiegato dall’UnireLab (vedi articolo a fianco). L’inchiesta, dunque, è soltanto agli inizi. Sembra che non vi sia alcun esposto ma sia un’indagine condotta d’iniziativa dalla procura con la Forestale. E’ stato aperto un fascicolo contro ignoti. Nessun indagato ma si vuole certo verificare se vi è stato maltrattamento di animali.