Siena, 3 settembre 2011 - Hanno notato un bagliore cosmico da cui si è sprigionata un'immensa energia, pari a quella irradiata dal Sole in 100mila anni: due ricercatori Simone Leonini e Giacomo Guerrini, dell'Unione astrofili senesi, hanno individuato una supernova dall'Osservatorio astronomico provinciale di Montarrenti, nel comune di Sovicille (Siena). I due ricercatori, si spiega in una nota dell'istituto, durante l'attività di sorveglianza del Montarrenti observatory supernovae search, utilizzando il grande telescopio di mezzo metro di diametro in dotazione all'istituto, hanno registrato gli attimi conclusivi e più spettacolari della vita di una stella. Il bagliore della Supernova ha viaggiato per circa 310 milioni di anni prima di raggiungere la Terra.
L'evento, a cui è stato assegnato il nome SN 2011ff dall'organismo internazionale che si occupa della
catalogazione, ha avuto luogo, spiega l'istituto: ''nella galassia lenticolare denominata UGC12179, posta nella costellazione del Pegaso, uno dei più noti asterismi del cielo boreale nel cui grande quadrato veniva raffigurato il bianco cavallo alato della mitologia greca. SN 2011ff è stata generata dall'esplosione di un sistema di stelle binario, avvenuto quando una stella molto compatta, di massa leggermente inferiore a quella solare (nana bianca), ha cominciato a strappare materia alla compagna. La nana bianca ha aumentato cosi la sua massa fino a che non e' bruciata in maniera esplosiva''.
A seguito dell'allerta diramata in tutto il mondo dagli astrofili senesi, gli studiosi del Dominion astrophysical observatory (Victoria, Canada), dell'University of California (Santa Barbara, Usa) e dell' Harvard University ''sono riusciti attraverso l'analisi spettroscopica, a caratterizzare la supernova, classificandola di tipo la in prossimità del suo massimo di luminosità, agli apici della deflagrazione. Anche gli astronomi del Dipartimento di astronomia dell'Università di Padova, per contribuire alla determinazione della natura dell'oggetto, hanno osservato il fenomeno con il Telescopio nazionale Galileo''.
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