Siena, 18 maggio 2012 - Ora che la data del nuovo processo a Scommessopoli (la prima parte) è fissata al 31 maggio, gli investigatori continuano a lavorare sul calendario delle nuove audizioni che, entro giugno, porteranno ai nuovi deferimenti.

Una delle deposizioni più pesanti della nuova fase d’indagine, sarà senza dubbio la seconda di Filippo Carobbio, il Grande Pentito dell’inchiesta assieme a Carlo Gervasoni. L’ex difensore del Siena sarà chiamato ad approfondire ed arricchire di particolari le accuse messe a verbale nella prima deposizione, radatta dagli 007 federali il 29 febbraio e contenuta nel faldone d’inchiesta di 6mila pagine.

In quelle accuse Carobbio, raccontando la sua verità, ha chiamato pesantemente in causa Antonio Conte, per Novara-Siena del 30 aprile 2011: «Ci fu un accordo per far finire la gara in parità, in effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara; lo stesso allenatore, Antonio Conte ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio; non sono certo di chi per primo si accordò, comunque Drascek venne nel nostro albergo in ritiro e parlò con Vitiello; credo che quello sia stato il primo contatto, ma poi l’accordo è stato comunicato a tutti, visto che, come precisato, se ne parlò anche durante la riunione tecnica con l’allenatore».

Una deposizione pesante per il Siena e Antonio Conte, soprattutto se letta in controluce con la convinzione degli uomini di Palazzi, sintetizzata in un eloquente: «Carobbio e Gervasoni sono due testimoni credibili, molto attendibili».

Nella seconda fase d’inchiesta gli uomini di Palazzi saranno chiamati a cercare riscontri alle dichiarazioni di Carobbio (i dirigenti e i giocatori del Siena interrogati finora hanno negato) che, se confermate, prefigurerebbero l’accusa i illecito sportivo per l’allenatore della Juventus.

Carobbio sarà la bussola della seconda fase dell’inchiesta — come lo è stato Gervasoni — e nel suo racconto fa nomi di tesserati e squadre. Tanti.

Tra questi, anche quello dell’attuale vice di Conte alla Juve, Cristian Stellini, già secondo del tecnico pugliese al Siena: «Al termine della gara Siena-Albinoleffe dell’8-1-11, l’allenatore in seconda Stellini chiese a me e Terzi di contattare qualcuno dell’Albinoleffe per prendere accordi sulla partita di ritorno, in modo da lasciare i punti a chi ne avesse avuto maggiormente bisogno. Ne parlai con Garlini, un senatore dell’Albinoleffe e Terzi parlò con Bombardini, entrambi mostrarono la loro disponibilità. Nel tardo pomeriggio, o in serata del giorno della gara Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011, ci fu un ulteriore incontro fuori dal nostro albergo del ritiro al Park Hotel di Stezzano dove vennero Luigi Sala, Dario Passoni e Mirko Polini, quest’ultimo collaboratore tecnico dell’Albinoleffe, che si incontrarono con me Nando Coppola e un altro....

In quell’occasione ci accordammo di concedere punti all’Albinoleffe che ne aveva bisogno per andare matematicamente ai playout, ma chiedemmo di limitare la vittoria ad un solo gol di scarto, possibilmente 1-0 (finì così ndr), sia per cercare di mantenere la miglior difesa, sia per evitare clamori su risultati troppo eclatanti; preciso che in settimana si parlò molto in società tra calciatori, allenatore e società dell’accordo raggiunto con l’Albinoleffe.... poi alla fine fummo tutti d’accordo, squadra ed allenatore, di lasciare il risultato all’Albinoleffe».