Monteriggioni (Siena), 22 febbraio 2018 - Arrestati i tre banditi che lunedì scorso, all'una e mezzo del mattino, misero a segno una violenta rapina in casa di due anziani coniugi a Monteriggioni. Si tratta di tre giovani (uno minorenne, del 2000) albanesi.
Mentre gli anziani coniugi Bonelli si trovavano tranquillamente a letto, tre giovani, dei quali uno minorenne, sono entrati in casa forzando una porta-finestra sul retro. Una volta immobilizzati marito e moglie, i tre banditi si sono divisi i compiti: due pensavano a immobilizzare sul letto gli anziani coniugi, 83 anni lui e 81 lei, il terzo invece doveva cercare denaro e altri oggetti preziosi nei cassetti.
La disperata e inattesa reazione dei coniugi, con grida d’aiuto e gesti disperati per liberarsi dalla presa dei rapinatori, ha probabilmente colto di sorpresa i malviventi che, dopo una rapida ricerca nei cassetti della camera da letto, hanno le chiavi dell’auto lasciate sopra un mobile e sono fuggiti non prima di aver strappato una catenina in oro dal collo dell’uomo e avergli sfilato con forza l’orologio, ferendolo.
I due sono stati soccorsi da una vicina di casa, richiamata dalle grida d’aiuto.
Le indagini sono state condotte dai Carabinieri di Poggibonsi, attraverso la Stazione di Monteriggioni, e dal Nucleo Operativo e Radiomobile. Da un primo sopralluogo è emerso che i rapinatori in fuga avevano lasciato un rotolo di nastro adesivo trasparente, con il quale avrebbero, in caso di necessità, legato i polsi degli anziani, e avevano tagliato il filo del telefono.
Le indagini hanno portato velocemente a individuare tre uomini ospiti da tempo della casa parrocchiale di Monteriggioni gestita dal parroco. I tre sospettati sono stati fermati intorno alle 21 nel momento in cui facevano rientro da Firenze a bordo dell’autobus di linea e accompagnati all’interno della casa parrocchiale dove vivono. La perquisizione ha permesso di rinvenire l’abbigliamento usato nel corso della rapina. Poi uno degli stranieri ha ammesso le proprie responsabilità, seguito a breve distanza dagli altri due. Infatti è stata trovata anche la refurtiva. Adesso si trovano in carcere.
I successivi accertamenti effettuati, sotto la direzione e il coordinamento del pm Nicola Marini, hanno consentito di recuperare l’intera refurtiva. I tre sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto, convalidato dal Tribunale di Siena e dal Tribunale per i minori di Firenze, che disponevano entrambi la custodia cautelare in carcere.