Siena, 23 ottobre 2017 - LA SUA ISOLA ha tanto bisogno di maestre. Ma non riescono a trovarle. Lei, che a Filicudi è cresciuta e qui vivono ancora i suoi genitori, è costretta ad emigrare fino a Radicofani per poter insegnare. Una storia incredibile. Salita alla ribalta della cronaca nazionale perché Graziella Bonica è una degli otto docenti eoliani che da anni peregrinano nel Nord Italia mentre nelle isole siciliane c’è l’sos insegnanti. L’ha lanciato ora il sindaco di Lipari Marco Giorgianni chiedendo al premier Paolo Gentiloni e al ministro dell’istruzione Valeria Fedeli una deroga per la scuola nelle isole minori.
Con l’obbligo di dare la priorità ai docenti che risiedono negli arcipelaghi. «Il legislatore deve soppesare bene, non si può fare una regola che va bene per tutti. Non è questa la buona scuola», racconta Graziella. Ha un figlio di 22 che vive da solo a Messina, entrambi gli anziani genitori a Filicudi, appunto. «Papà ha la ‘104’, quella vera, niente finzioni. E anche mamma ha molti acciacchi. E io, che potrei insegnare lì, dove c’è tanto bisogno perché altrimenti sono costretti ad andare a Milazzo o altrove, lavoro a 1000 chilometri di distanza», prosegue.
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