Siena, 11 gennaio 2017 - Sospensione senza stipendio del dipendente comunale arrestato primariamente con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione e, in caso di rinvio a giudizio, costituzione di parte civile contro tutti gli eventuali imputati nella vicenda, relativa anche agli abusi nei confronti di una ragazza disabile, per i danni (compresi quelli di immagine) provocati all’intera cittadina etrusca. Il sindaco di Chiusi, Juri Bettollini, ha convocato una conferenza stampa al palazzo comunale per annunciare una sorta di linea della fermezza, pur ribadendo di avere «piena fiducia nella giustizia, nel lavoro della magistratura e della polizia che, sono certo, sapranno svolgere con dovizia e velocità tutte le indagini e le verifiche necessarie fino a far emergere la verità».
Intanto, dopo il coinvolgimento dell’impiegato del Comune, «dopo aver appurato l’assenza ingiustificata dal lavoro» e «dopo aver appreso dal legale di fiducia la motivazione dell’assenza stessa in quanto destinatario di una ordinanza di custodia cautelare», è stata decisa la sospensione cautelare dal servizio fino al termine degli arresti, con privazione dello stipendio. Poi, sarà riconosciuta una indennità, prevista dalla legge, pari a circa il 50 per cento dell’ultima busta paga. Non solo. «Considerato anche che i fatti descritti nei giornali, qualora fossero confermati, sarebbero fortemente lesivi dell’immagine della città tutta – ha detto il sindaco – nonché della serietà, della moralità e della professionalità dei dipendenti del Comune di Chiusi, stiamo svolgendo tutte le attività necessarie al fine di acquisire presso le autorità competenti le notizie, gli atti e i documenti relativi al procedimento penale in cui risulterebbe coinvolto il dipendente comunale». «Il Comune – ha aggiunto Bettollini – valuterà la sussistenza delle condizioni di legge per potersi costituire parte civile nel processo contro gli eventuali imputati». Dunque, una vera e propria azione risarcitoria che coinvolgerebbe tutte e tre gli accusati, in caso di rinvio a giudizio, e che aprirebbe la strada anche alla richiesta di «danno d’immagine». Il sindaco nel corso della conferenza stampa è apparso provato per questa vicenda che ha scioccato l’intera cittadinanza e anche lui stesso, sia perché in un paese di poco più di 8.000 abitanti ci si conosce più o meno tutti, sia perché il Comune è stato in qualche modo lambito: «Adesso più che mai – ha chiosato – è il momento di sentire forte il senso di comunità. Tutti noi siamo colpiti dalle vicende, ma non dobbiamo sentirci sopraffatti da possibili episodi lontanissimi dal normale svolgersi della vita quotidiana e che nulla hanno a che fare con la bellezza della nostra cittadina, di chi la abita e di chi ogni giorno si prodiga con professionalità e amore nello svolgimento del proprio lavoro».