ALESSANDRO VANNETTI
Cronaca

Apre i battenti San Pietro di Colle: molto più di un museo

La struttura, ricca di opere d’arte, sarà 'luogo culturale attivo'

Prima visita al museo di San Pietro

Siena, 17 marzo 2017 - UN MUSEO nuovo, ma, soprattutto, un nuovo museo, il San Pietro di Colle che sarà inaugurato domani alle 11 nei locali del seicentesco Conservatorio di via Gracco del Secco e che ieri mattina è stato presentato alla stampa dal vicesindaco Lodovico Andreucci, dall’assessore alla cultura Anna Maria Cotoloni, da don Andrea Bechi dell’Arcidiocesi e dalla direttrice di Fondazione Musei Senesi Elisa Bruttini.

NUOVO perché diverso, diverso perché agli antipodi della concezione classica di museo come luogo passivo dove ammirare l’arte: il San Pietro è stato pensato, realizzato ed allestito per essere un polo culturale attivo, vitale nell’organizzazione di eventi, vivace nel programmare iniziative didattiche, agile nell’essere parte attiva dei movimenti culturali, turistici e sociali della città. Un museo in movimento, insomma, che raccoglie e mostra l’arte di Colle, ma attraverso l’arte ne rilancia l’immagine di centro culturale di primaria importanza e ne racconta anche la storia. L’allestimento è scandito sui grandi avvenimenti storici, cogliendo i momenti in cui il linguaggio artistico diventa espressione della cultura e della spiritualità del popolo colligiano. Un luogo di incontro fra storia e arte, che racconta anche di un altro incontro storico e culturale di fondamentale importanza, quello fra le grandi tradizioni artistiche di Siena e Firenze.

«UN MOTIVO in più per sentirsi orgogliosi di essere colligiani», ha detto la signora Cotoloni, che ha accolto gli ospiti in una sala dove i quadri di Mino Maccari sembrano guardare le migliaia di libri appartenuti a Romano Bilenchi, attigua a quelle dove sono esposti i dipinti donati da Walter Fusi, le tre maggiori espressioni della cultura colligiana del secolo scorso. Al piano superiore, invece, trovano posto le oltre 200 opere d’arte degli ormai ex Museo Civico Diocesano d’Arte Sacra (già fusi in una struttura unica fin dal 1995) e delle collezioni del Conservatorio San Pietro, del monastero di San Pietro e del monastero di Santa Caterina e Maddalena.