Processo Mps: Viola e Profumo condannati a sei anni nel filone milanese

La vicenda giudiziaria: le accuse erano di aggiottaggio e false comunicazioni sociali

Profumo e Viola

Profumo e Viola

Milano, 15 ottobre 2020 - Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, rispettivamente ex presidente ed ex ad di Banca Monte dei Paschi di Siena, sono stati condannati a sei anni di reclusione e al pagamento di una multa di 2,5 milioni e mezzo di euro ciascuno nel filone milanese dell'inchiesta su Mps. Le accuse erano di aggiottaggio e false comunicazioni sociali. A emettere il verdetto, la seconda sezione del tribunale di Milano. 

Profumo e Viola sono stati condannati per aggiotaggio e per false comunicazioni comunicazioni rispetto alla semestrale 2015, sono stati prescritti per il bilancio 2012 e "perché il fatto non sussiste" per i bilanci 2013 e 2014.

Profumo e Viola sono stati anche condannati a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e a 2 anni di interdizione di contrattazione con la pubblica amministrazione e dalla rappresentanza delle società. Paolo Salvadori, ex presidente de collegio sindacale dell'istituto di credito, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi.

La banca è stata condannata a 800mila euro di multa e al pagamento delle spese legali.

La sentenza ribalta la richiesta del pubblico ministero Stefano Civardi che aveva chiesto l'assoluzione "perché il fatto non sussiste" per il reato di aggiotaggio contestato a Profumo e Viola e per quello di false comunicazioni sociali contestato a tutti gli imputati per il bilancio 2012 e per la prima semestrale del 2015 e l'assoluzione "perché il fatto non è previsto dalla legge come reato" per la contestazione di false comunicazioni sociali in merito ai bilanci 2013 e 2014.

Il processo riguarda la presunta rappresentazione non corretta nei conti della banca dei derivati Alexandria e Santorini nei bilanci dal 2012 alla prima semestrale 2015. Per la procura di Milano, i derivati furono sottoscritti per coprire una perdita di 2 miliardi di euro derivante dall'operazione di acquisto di Antonveneta.

La sentenza è arrivata al termine di una camera di consiglio di circa 4 ore ed è stata pronunciata nell'inusuale cornice della fiera di Milano per consentire alle parti di presenziare al dibattimento nel rispetto del distanziamento sociale per l'emergenza Covid.