Siena, 14 novembre 2014 - L'operazione immobiliare realizzata dal Monte dei Paschi, sotto la precedente gestione, denominata Chianti Classico, sta provocando rischi fiscali alla banca. La Guardia di Finanza, si legge nella relazione della Trimestrale, ha formalizzato due contestazioni per un totale di 129 milioni di imposte Ires oltre interessi e eventuali sanzioni. Sempre per la stessa operazione l'Agenzia delle Entrate ha avviato una verifica e ha informalmente prospettato alla banca una pretesa da 155 milioni. Per la banca le ipotesi di rilievo - si legge nel documento - sono destituite di fondamento e si riserva le opportune valutazioni per l'assunzione di ogni iniziativa idonea a tutelare le proprie ragioni.
Il rischio fiscale per l'operazione immobiliare (la cessione e successiva cartolarizzazione di 683 immobili strumentali della banca realizzata nel 2009 dopo una lunghissima gestazione) era già emerso nella Semestrale del Monte dei Paschi. Tre mesi dopo emergono le ultime novità del procedimento. A settembre si è chiusa la verifica da parte degli uomini delle Fiamme Gialle sugli anni 2008 e 2009 con la notifica del processo verbale di constatazione. Alla prima, da cui deriva una pretesa da 119 milioni per imposte Ires, si aggiunge una seconda da 10 milioni per imposte Iva. Anche in questo caso vanno aggiunti interessi e eventuali sanzioni. Più indietro, invece, la verifica dell'Agenzia delle Entrate su Perimetro Gestione Proprietà Immobiliari scpa, il veicolo cui furono conferiti gli immobili strumentali del Monte dei Paschi. L'operazione immobiliare fu studiata dall'ex vicedirettore generale, Nicola Romito, tra i primi ad uscire dopo l'arrivo di Fabrizio Viola alla guida della banca.
Per l'operazione Chianti Classico, che aveva contribuito all'utile netto consolidato 2010 della banca per ben 405 milioni, il nuovo management è stato costretto a realizzare una ristrutturazione, contenuta nel piano di ristrutturazione generale della Banca approvato da Bruxelles nel novembre dello scorso anno e che ha dato il via libera della Ue per l'aiuto di Stato. La ristrutturazione ha portato al consolidamento dei veicoli Perimetro e del veicolo finanziario Casaforte costituito per la cartolarizzazione. La banca ha quindi di nuovo consolidato il patrimonio immobiliare (683 immobili) e i titoli Abs emessi da Casaforte. La ristrutturazione dell'operazione immobiliare porterà un effetto positivo sull'utile netto di 40 milioni nell'esercizio 2018 e crescente nel tempo.