Siena, 9 luglio 2015 - Avrebbero rimosso il microchip identificativo di tre cavalli da corsa per spacciarli come anglo-arabi mezzo sangue e poterli così iscrivere all'Albo cavalli protocollo 2015 del Comune di Siena che consente di essere ammessi al Palio. In realtà si tratterebbe di purosangue inglesi che non possono essere ammessi alla corsa.
Per questo i tre animali sono stati sequestrati dal nucleo investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Siena e i due proprietari denunciati con l'ipotesi di reato di falso e maltrattamento di animali. Il sequestro probatorio è avvenuto questa mattina nell'allevamento che è stato poi ispezionato, dove erano tenuti i cavalli, a Castelnuovo Berardenga dando così esecuzione a un provvedimento del sostituto procuratore Aldo Natalini.
L'attività è stata condotta unitamente a personale della Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica, anagrafe equina e benessere animale del cavallo sportivo, del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (già "Unire"), l'organismo preposto, tra l'altro, alla gestione del libro genealogico dei cavalli sportivi. Nel corso delle operazioni il personale del ministero ha provveduto a prelevare campioni ematici dai tre cavalli sequestrati, finalizzati alla successiva effettuazione del test del dna. Gli animali sono stati poi lasciati in consegna a uno degli indagati.
"L'Amministrazione comunale ha ricevuto in data odierna, in qualità di parte offesa-danneggiata dal reato, la comunicazione del provvedimento di sequestro di tre cavalli effettuato dalla procura della Repubblica di Siena". È quanto si legge in una nota del Comune di Siena, che sta valutando anche azioni legali, a proposito dell'inchiesta che ha portato al sequestro di tre cavalli in un allevamento della provincia e alla denuncia di due persone. "Ove l'accertamento dei reati venisse confermato, si tratterebbe di una grave violazione delle regole, dell'immagine e dell'etica del Palio - continua la nota che ricorda come le indagini sono in corso per varie ipotesi di reato relative ad operazioni di illecita sostituzione di mezzo sangue con purosangue - assolutamente contraria agli obiettivi di sicurezza e moralità che la nostra Festa si è data".
"Quanto denunciato dall'autorità giudiziaria è anche il frutto dell'azione di controllo messa in atto dall' Amministrazione che, concordemente con i veterinari comunali incaricati, si era rivolta al ministero per le Politiche Agricole e Forestali, titolare dell'anagrafe equina, allo scopo di compiere accertamenti sul Dna dei cavalli iscritti all'Albo che non presentavano segni di riconoscimento particolari", spiega ancora la nota. "Ciò conferma l'accuratezza e l'efficienza delle procedure messe in atto per garantire la scelta di cavalli adeguati per correre il Palio di Siena, sia per parametri biometrici ottimali che per allenamento ed addestramento. Nei prossimi giorni il Comune valuterà l'opportunità di intraprendere tutte le azioni legali del caso".