Laura Valdesi
Cronaca

«Oggi provette inviate al laboratorio. Concluse le verifiche in scuderia»

Il veterinario attivato dal Ministero per l'esame del dna ai cavalli dell'Albo ieri è stato anche da Mario Savelli

Il veterinario Paolo Rizzi (Foto Valdesi)

Il veterinario Paolo Rizzi (Foto Valdesi)

Siena, 16 giugno 2015 - «DOMANI (oggi, ndr) spedirò le provette all’UnireLab e i laboratori di Milano, nel giro di qualche giorno, così avviene di solito, forniranno i risultati sull’emotipo al Comune». Va a memoria il dottor Paolo Rizzi, che arriva da Grosseto. «Sono veterinario per il ministero dall’87, è una vita ormai che svolgo compiti di accertamento», spiega mentre Mario Savelli porta fuori dai box i suoi due cavalli del Protocollo. «Vieni pure, non c’è mica alcun segreto. Si può dire tranquillamente che il Comune ha chiesto anche per il mio Solero e per Reynard King l’esame del dna. Non hanno particolari segni di riconoscimento. Non ci vedo niente di male in questo, sono tranquillo», interviene Savelli.

Sono passate da poco le 9 quando arriva il veterinario inviato nelle scuderie del Palio su indicazione del Ministero per le politiche agricole e forestali a cui ora afferisce l’anagrafe equina. Da giorni fra gli addetti ai lavori non si parla d’altro. Diciamola tutta: c’è chi non ha gradito la segnalazione del Comune, giudicandola un’intromissione nella tradizione e un danno per la Festa. Altri, invece, sostengono che proprio perché non c’è niente da nascondere il veterinario del ministero è il benvenuto in scuderia. E se qualche misunderstanding c’è stato meglio spazzare subito il campo.

Siccome si è favoleggiato molto sugli accertamenti in corso, siamo andati a vedere in cosa consiste la verifica compiuta. Rizzi prima guarda Solero, mezzosangue di 4 anni che Savelli porta fuori. «Controllo i segni di riconoscimento presenti nel libretto – dice – e, se del caso, integro i dati segnaletici. Vengono presi solitamente quando il cavallo ha 5-6 mesi ed è un puledrone poco maneggiato, a volte anche infangato». Qualcosa, insomma, può anche sfuggire. Nel caso del pupillo di Savelli Rizzi spiega al proprietario di aver indicato qualche pelo bianco in più e un remolino sotto il collo. Nulla, comunque, che cambia la sostanza delle cose. Consente semmai di rendere ancora più precisa l’identificazione. Ovviamente legge il microchip e verifica che non ci siano segni di tagli sul collo dell’animale che possano far pensare ad un intervento di sostituzione. Preleva infine una provetta di sangue sia a Solero che a Reynard. In mano tiene un documento «che – chiarisce – è la scheda originale del Ministero dove sono riportati tutti i dati relativi all’animale, compresi i passaggi di proprietà. Da esso viene realizzato il libretto dell’animale che deve risultare conforme». La stessa operazione, di pochi minuti, il veterinario ieri l’ha effettuato in altre quattro scuderie. Le ultime che mancavano per completare gli accertamenti. Ora la parola passa ai laboratori. Nel giro di pochi giorni sul tavolo del sindaco arriverà l’esito. Di sicuro prima del via alle previsite di Provenzano, il 23 giugno.