Siena, 15 gennaio 2016 - Arte in lutto. Questa notte all'ospedale di Siena è morto, all'età di 90 anni, un grande protagonista della pittura italiana della metà del '900 e dei primi decenni del 2000: il maestro Sergio Vacchi. Ad annunciarlo attraverso una nota è la Fondazione che porta il suo nome e che esprime «grande dolore». Vacchi era nato l'1 aprile 1925 a Castenaso (Bologna), si era formato a Bologna, dove ha operato fino all'inizio dei Sessanta quando si è trasferito a Roma. Nella capitale è vissuto fino alla fine degli anni Novanta, prima di trasferirsi nei pressi di Siena, nel Castello di Grotti. Nell'aprile scorso, il giorno del suo novantesimo compleanno, era stato insignito del 'Sanese d'argento', l'antica medaglia della Repubblica senese, conferitagli dall'Amministrazione comunale di Siena.
Vacchi è stato un protagonista dell'arte italiana dall'Informale a un Neoespressionismo fortemente immaginativo, in una lunga vicenda di grande intensità espressiva che si è realizzata lungo quei decenni in cicli pittorici rimasti famosi, da «Il Concilio» e le grandi imprese degli anni Sessanta, come «La morte di Federico II di Hoehenstaufen», e «Galileo Galilei semper», a «Pianeta», «Stanze della Nekyia», «Leonardo Codice Verso. Il ritorno e l'andata», «Il Quadrato Magico». «È stato un protagonista in particolare del Neoespressionismo in Europa fra anni Sessanta e Duemila, facendo originalmente tesoro di esperienze surrealiste che ha riconnesso alla grande tradizione della »metafisica« di De Chirico», si legge nella nota della Fondazione. Vacchi era nato l'1 aprile 1925 a Castenaso (Bologna), si era formato a Bologna, dove ha operato fino all'inizio dei Sessanta quando si è trasferito a Roma. Nella capitale è vissuto fino alla fine degli anni Novanta, prima di trasferirsi nei pressi di Siena, nel Castello di Grotti. Nell'aprile scorso, il giorno del suo novantesimo compleanno, era stato insignito del 'Sanese d'argentò, l'antica medaglia della Repubblica senese, conferitagli dall'Amministrazione comunale di Siena.