Non chiedono perché spesso si vergognano. Parlano a bassa voce e in un mondo che viaggia a velocità tripla trovano spesso difficile disimpegnarsi. Una fragilità, quella degli anziani, che per una strana ironia del destino viene amplificata dal progresso, dalla tecnologia sempre più spinta che in alcuni casi salva loro la vita con le nuove tecniche mediche, ma mortifica la loro quotidianità con procedure on line, touch screen e altre ‘diavolerie’.
La solidarietà della Toscana anche nei confronti della terza età non sta certo a guardare. Tante le associazioni impegnate nell’assistenza, nel sostegno agli anziani. Ci sono quelle che si spendono nella ricerca e la divulgazione di patologie specifiche, come l’Alzheimer, c’è chi è attivo nell’aiutare chi non è autosufficiente con servizi giornalieri come l’acquisto di generi alimentari o medicine. C’è anche chi si occupa della promozione culturale, di organizzare le vacanze, di creare occasioni di approfondimento o di studio per dare agli anziani un’esistenza piena, degli argomenti e degli interessi che permettano loro di mantenere il cervello attivo e il cuore pieno di emozioni. In una società che viaggia a folle velocità e perde spesso di vista i più deboli, le fragilità, il volontariato ha il compito di ‘rallentare’, in modo da permettere agli anziani di restare in corsa, di sentirsi inclusi. Un altro pezzo del grande cuore della Toscana.
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