Firenze, 21 settembre 2011- ''La scuola pubblica non si difende con le occupazioni''. E' il titolo della lettera aperta rivolta da 18 presidi toscani agli studenti delle scuole superiori.
Nel documento i dirigenti dicono basta alle occupazioni, ma offrono ai ragazzi l'uso pomeridiano dei locali scolastici per organizzare forme di protesta alternative: ''Gli studenti devono essere consapevoli che se la politica
è una cosa seria devono essere credibili anche le loro forme di protesta. Dobbiamo dire che non risultano tali le occupazioni degli ultimi anni''.
''E' infatti inevitabile - si legge nel testo - che si dubiti della genuinità delle motivazioni quando la protesta comporta un periodo piu' o meno lungo di vacanza''. Questo non vuol dire che i giovani non debbano fare politica: ''La scuola deve senz'altro valorizzare l'interesse dei giovani per la dimensione politica, anche mettendo a disposizione i suoi locali in orario pomeridiano per approfondire i problemi della società e della scuola da loro più sentiti''.
Nel documento si sottolinea che ''la scuola è un servizio pubblico, pagato dai cittadini con le tasse, e ogni giorno di interruzione delle lezioni e' uno grave spreco di risorse. Senza contare che spesso durante le occupazioni vengono causati gravi danni a edifici e attrezzature''.
Gli studenti sono avvisati, chi occupa quest'anno potrebbe incorrere in severe sanzioni: ''Come dirigenti abbiamoil dovere di garantire il rispetto delle regole che governano la comunità scolastica, tutelare il diritto allo studio e preservare l'integrità delle strutture scolastiche''.
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