Firenze, 14 dicembre 2011 - Un vero e proprio laboratorio per la fabbricazione di proiettili, con tanto di pressa, bossoli e materiale per armare le munizioni è stato rinvenuto dagli inquirenti in un seminterrato dell'abitazione di Gianluca Casseri, il 50enne che ha ucciso due senegalesi a Firenze, ferendone altri tre, prima di ammazzarsi a sua volta con la pistola. Dunque Casseri si  fabbricava da solo le munizioni con cui poi sparava al poligono di tiro. L'uomo non aveva il porto d'armi, ma aveva la detenzione di una pistola 357 magnum regolarmente denunciata. Nell'appartamento fiorentino di piazza del Terzolle sono stati invece rinvenuti solo una grande quantità di libri e di fumetti. Casseri aveva scritto anche libri e articoli in cui ricorrevano le tematiche naziste, pagane ed esoteriche che lo appassionavano.

 

Era in cura per depressione

Secondo quanto emerso, inoltre, il 50enne era in cura da qualche anno per depressione, ed era anche malato di diabete. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere del parcheggio di piazza del Mercato Centrale, dove si è sparato a conclusione del secondo raid; definitivamente confermata la versione del suicidio. Gianluca Cassari, quando ha capito di essere accerchiato dalle forze di polizia, si è sparato ed è morto dopo pochi istanti.

 

"Casseri conosceva quei mercati"

Gianluca Casseri ha scelto le sue vittime nei mercati che frequentava abitualmente, in piazza Dalmazia, alla periferia nord di Firenze, e in San Lorenzo, nel centro della città.  E' quanto emerge dalla procura di Firenze. Nei due mercati Casseri si recava abitualmente per fare acquisti e li conosceva bene. Durante le perquisizioni nella sua casa di Cireglio (Pistoia) è stato esaminato un computer da cui è emerso che di recente si era collegato al sito del mercato di Sesto, forse probabile obiettivo di un raid poi scartato.