Arezzo, 11 marzo 2012 - La notizia è venuta fuori da un famoso giornale brasiliano e ha fatto subito il giro del mondo. Funzionari, impiegati, dirigenti di ambasciata e consolati del Brasile in Italia non possono al momento percepire i loro onorari perché tutti i fondi sono stati bloccati da un provevdimento emesso dal tribunale di Arezzo. Tutto congelato, l'ultimo stop ai conti (1 milione di euro) della filiale milanese del Bando do Brasil.
Ma cosa è successo? Tutto si riferisce al mancato pagamento di una commessa che era stata a suo tempo vinta da un'azienda di Terranuova, la Italplan per la costruzione di una linea ferroviaria ad alta veloctà tra San Paolo e Rio de janeiro. Ma il collegamento previsto è per ora saltato ed è così andato in fumo il lavoro della Italplan che oltre ad aver consegnato il progetto esecutivo per oltre 250 milioni di euro, aveva portato in Brasile decine di tecnici e aperto un ufficio. Il commissionario dei lavori era la Valec, ovvero l'ente ferroviario di quel Paese, che ha stoppato il progetto rifiutandosi di pagare.
Secondo il tribunale di Arezzo, la Italplan ha invece diritto a quasi 16 milioni di euro per le spese sostenute e i giudici si sono rivalasi sull'azionista di Valec, ovvero lo Stato brasiliano, bloccando tutti i con ti correnti in Italia. Secondo il Brasile tutto questo sarebbe illegittimo, intervenendo l'immunità diplomatica. Ma il caso, che si intreccia con la famosa vicenda del terrorista Cesare Battisti che in Brasile ha trovato rifugio (non è stata concessa l'estradizione) ha innescato una nuova crisi diplomatica nei rapporti con l'Italia.
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