Firenze, 18 marzo 2012 - Psicodramma per la Fiorentina, che dopo l'umiliazione subita in casa dalla Juventus, che vince 0-5, mette in discussione anche il suo stesso campionato, con lo spettro di una retrocessione, parola quasi impossibile da pronunciare ma invece reale, molto reale, se il team continuerà di questo passo. Una serata tra le più brutte della storia dei viola, i cui tifosi vedevano la classicissima sfida con la Juventus come un momento di rinascita dopo un campionato anonimo. E invece è andata come è andata, con i bianconeri che hanno passeggiato letteralmente sui viola senza spina dorsale e i tifosi che già al terzo gol di Marchisio a inizio secondo tempo hanno iniziato a lasciare la curva Fiesole, cuore del tifo, per iniziare la contestazione. Andrea Della Valle a notte fonda dice: "Sono amareggiato, ma i conti si fanno a maggio".
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LA PARTITA, LE CHIAVI TECNICHE, L'ESPULSIONE DI CERCI
C'è poco da dire su un confronto a senso unico, in cui la Fiorentina si è fatta davvero vedere solo nel secondo tempo, quando Delio Rossi ha cambiato l'assetto tattico del team già in dieci. Si è visto qualcosa sulle fasce, oltre a un palo di Lazzari su un pallone deviato miracolosamente da Buffon. Per il resto i viola non ci sono mai stati. Certo, sull'inizio del match pesa l'espulsione di Cerci ad inizio partita. Strattonato da De Ceglie, il romano ha reagito con un calcio nel sedere all'esterno difensivo bianconero. Un gesto che il viola semplicemente non doveva compiere. Un gesto sconsiderato, da inesperto che cade nella trappola. Bergonzi non ci ha pensato su e, su segnalazione del guardalinee che era proprio dietro Cerci e ha visto tutta la scena, ha espulso il giocatore lasciando i viola in dieci. Senza contare che mancavano Behrami e Jovetic, alle prese con i rispettivi problemi fisici.
A quel punto la partita è apparsa segnata. Rossi perde subito il giocatore che avrebbe potuto dare quel pizzico di pericolosità in più, mentre i bianconeri hanno trovato a tratti delle vere e proprie praterie davanti a loro. Al cartellino rosso si era già sull'1-0 con gol di Vucinic. Dopo il rosso arriva al 28' lo 0-2 di Vidal, che raccoglie il pallone da lui stesso scagliato e respinto da Boruc spedendo in rete. Sotto di due gol in dieci alla mezz'ora: un incubo da cui i viola non usciranno più fino al novantesimo.
LA CONTESTAZIONE
La tifoseria, infastidita da un campionato anonimo ma che aveva comunque deciso di sostenere senza se e senza ma i viola contro gli odiati bianconeri, a quel punto esplode. Già dopo il gol di Marchisio la gente comincia a lasciare gli spalti, trasferendosi all'esterno dello stadio per aspettare i giocatori e la dirigenza. Dirigenza presa pesantemente di mira durante il match, quando in diversi si avvicinano minacciosi al terrazzino della tribuna d'onore, senza riuscire comunque a raggiungere Andrea Della Valle, grazie al servizio d'ordine.
AL NOVANTESIMO
Fischi e cori di scherno: "Fate ridere", "Andate a lavorare". I fiorentini dimenticano anche la rivalità con la Juve. I tifosi bianconeri vengono dimenticati, tutti si concentrano sulle accuse alla squadra. Proprio l'undici è più bersagliato anche rispetto a Delio Rossi. Si accusa la squadra una volta di più di non avere gli attributi, di non reagire, di aver dimenticato come si gioca con il coltello tra i denti. Giocatori viziati e poco attaccati alla maglia. "In cinquant'anni di Fiorentina non ho mai visto niente del genere", era il commento tipo dei più anziani.
DELIO ROSSI: SPETTRO DIMISSIONI, POI RIENTRATO
Delio Rossi al triplice fischio rimane immobile a guardare il campo. Un atteggiamento quasi di scoraggiamento, che viene colto dalle televisioni, tanto che i primi commentatori cominciano a chiedersi se in quello sguardo perso nel vuoto ci sia la volontà di lasciare. Una voce che si sparge ma che viene stoppata una mezz'ora dopo la fine da Vincenzo Guerini, che parla alle telecamere di SkySport e smentisce la voce in qualche modo chiedendo scusa a nome della squadra davanti ai tifosi per la prestazione.
DELLA VALLE: "AMAREGGIATO, MA I CONTI SI FANNO A MAGGIO"
Andrea Della Valle rimane con la squadra dentro lo stadio almeno fino a dopo mezzanotte. Quando poi parla ai giornalisti. "Sono amareggiato, anzi inc...ato. Ne verremo fuori ma i conti comunque si faranno a maggio. La nostra priorità ora è fare quadrato intorno alla squadra". Già perché il campionato non aspetta e serve tornare subito in sella in vista di un rush finale che appare più che complicato.
COSA SUCCEDE ADESSO?
Detto che Delio Rossi rimarrà in sella, il problema riguarda la classifica. Lo spettro retrocessione è lì, per la prima volta questa parola si affaccia e incombe sul Franchi. La Fiorentina sfiderà il Genoa in trasferta e poi riceverà il Chievo il 1 aprile. Mentre il 7 andrà a Milano da un Milan che sarà in pieno sprint per lo scudetto. Nel turno successivo al Franchi arriverà il Palermo. Partite tutte di certo non semplici le prossime tre. Vedremo come i viola riusciranno a sollevarsi, posto che Berhami e Jovetic dovrebbero tornare a disposizione.
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