REDAZIONE UMBRIA

Dal decollo al brusco atterraggio. L'aeroporto torna ai livelli del 2013

Perugia, i passeggeri alla fine dell’anno saranno meno di 200mila

L’aeroporto "San Francesco" rischia di restare una scatola vuota

Peuriga, 27 marzo 2016 - Le previsioni fatte durante il Cda di Sase alla fine dello scorso settembre parlavano chiaro: alla fine del 2016 i passeggeri avrebbero dovuto raggiungere quota 326mila, per attestarsi addirittura a 370mila nel 2017. E questo avrebbe consentito per la prima volta di raggiungere il pareggio di bilancio. Il taglio dei voli di Ryanair e di Alitalia rappresenta invece un brutto, bruttissimo colpo per l’aeroporto di Sant’Egidio che a meno di "miracoli" perderà entro la fine di quest’anno 80mila passeggeri, scendendo così sotto quota 200mila e tornando ai livelli del 2013 (nel 2014 ne transitarono 209mila).

Dunque, la parabola ascendente iniziata tre anni fa si interrompe bruscamente. Nel 2013, infatti, la situazione economica vedeva un segno negativo di un milione e mezzo di euro, nel 2014 di un milione e centomila euro, nel 2015 di 850mila euro. E si parlava di raggiungere l’utile d’esercizio nel 2018 con oltre mezzo milione di passeggeri. Ma ormai è un’utopia. In tre anni infatti c’era stato un dimezzamento delle perdite dovuto soprattutto alla limitazione dei costi, con l’attuale rapporto tra dipendenti (36) e passeggeri (275mila nel 2015) che rappresentava quindi un’alta competitività.

Nella concessione ventennale ottenuta nel 2014 si parla infatti del raggiungimento di un sostanziale equilibrio finanziario nel 2017. I risultati del 2015 hanno visto dunque un incremento passeggeri rispetto all’anno precedente del 30 per cento. Ma adessso la frenata è brusca, non solo per il numero di utenti, ma anche per i conti di Sase, la società controllata da Regione e Camera di Commercio, che gestisce lo scalo perugino.

Lo scorso 24 febbraio, in una riunione alla presidenza della Regione, insieme alla Giunta e agli altri soggetti che sostengono il capitale dell’aeroporto, era stato presentato un piano di comunicazione turistica che avrebbe dovuto consentire di arrivare entro quest’anno all’equilibrio economico. Sempre più importante è giungere a questo punto, nel prossimo autunno, all’apertura del bando per sollecitare manifestazioni di interesse da parte di soggetti privati.

La verità è che a queste condizioni sarà difficile trovare un partner privato. Quest’anno infatti non sarà raggiungibile il numero di passeggeri del 2015 a causa delle strategie ricollegabili ad Alitalia e Ryanair. Anzi: è facile prevedere un crollo verticale. La compagnia irlandese non volerà più su Cagliari, Barcellona, Brindisi e Dusseldorf. Il motivo? Facile, l’annuncio da parte del Governo dell’introduzione (lo scorso dicembre) di un ulteriore aumento di 2,5 euro della cosiddetta tassa comunale (arrivata a 9 euro) per ogni biglietto emesso in partenza da scali italiani. I tagli delle tratte da parte di Ryanair equivarranno ad un meno 25 per cento del volato (45mila passeggeri).

E ALITALIA? Le tratte minori, nonostante i tentativi del Governo-Renzi di agevolare la compagnia di bandiera (si fa per dire) a livello nazionale hanno poco interesse. Con questo taglio Perugia perderà 35 mila passeggeri. A meno di un miracolo...