Perugia, 7 aprile 2011 - I carabinieri di Perugia hanno sottoposto quattro albanesi a fermo per avere fatto parte di una banda accusata di una trentina di furti in appartamento tra Umbria, Marche e Toscana.
I militari del reparto operativo li hanno bloccati nel capoluogo umbro. Secondo gli investigatori gli stranieri avevano sottratto gioielli, denaro, tv, telefoni cellulari e computer dalle abitazioni. Refurtiva in parte recuperata.
I furti sono stati compiuti, i primi all'inizio di marzo, tra le province di Perugia, Terni, Ancona, Pesaro Urbino, Macerata e Arezzo.
I particolari sull'attività di indagine, coordinata dal pm Giuseppe Petrazzini e partita i primi di marzo a seguito di un furto compiuto in una abitazione di Marsciano, sono stati resi noti stamani in una conferenza stampa dal comandante del reparto operativo di Perugia, Pierugo Todini e da quello della compagnia del capoluogo umbro, Giovanni Cuccurullo.
Gli investigatori ritengono di aver sgominato una vera e propria banda, organizzata per compiere furti in villette e appartamenti, per lo piu' abitazioni situate in zone isolate.
Fermati con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in appartamento, E.S., 35 anni, i cugini S.C e A.C, di 31 anni e A.B. di 30, tutti pregiudicati albanesi che vivevano a Perugia. A capo della banda - secondo quanto riferito stamani dai carabinieri - E.S., che si preoccupava di decidere quali obiettivi colpire e quando. A S.C e A.C, invece, era affidato il compito di svolgere i sopralluoghi nelle abitazioni, mentre A.B. fungeva da autista.
La banda agiva quasi sempre a volto scoperto, di notte o di giorno. Una trentina, in tutto, i furti e i tentativi di furto, secondo gli investigatori commessi nel solo mese di marzo: nella provincia di Perugia (Città della Pieve, Deruta, Marsciano, Valfabbrica, Bettona), in quella di Terni (Montecastrilli), di Ancona (Castelplanio e Arcevia), di Pesaro-Urbino (Acqualagna e Cagli), di Macerata (Matelica) e di Arezzo (Cortona e Terontola).
La banda per i sopralluoghi utilizzava un'autovettura ''pulita'', mentre poi per portare a termine i colpi venivano impiegate auto rubate. In particolare una volta compiuto il furto l'autovettura rubata veniva abbandonata nelle vicinanze e ne veniva subito rubata un'altra per fare ritorno nel capoluogo umbro.
I quattro sono stati bloccati in seguito a un blitz dei carabinieri nelle loro abitazioni di Perugia, dove è stata recuperata parte della refurtiva: gioielli, cellulari, personal computer, capi di abbigliamento, per un valore di diverse migliaia di euro.
Sequestrati anche duemila euro in contanti e oggetti atti allo scasso. Durante l'attività di indagine i carabinieri hanno recuperato e restituito ai legittimi proprietari dieci autovetture, utilizzate dalla banda per compiere i furti e per fare rientro nel capoluogo umbro.
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