Città di Castello (Perugia), 27 aprile 2011 - Avevano rilevato segnali incontrovertibili dell’arrivo di una scossa di terremoto almeno 24 ore prima dell’evento. I "precursori sismici elettromagnetici" impiantati nella sede dei Radioamatori tifernati hanno dunque ‘annunciato’ il sisma verificatosi nella giornata di domenica già dalla giornata di sabato.
Buoni segnali giungono dalla sperimentazione ormai in atto da mesi, con la quale si sta valutando la possibilità di rilevare in anticipo sciami sismici di una certa entità.
La stazione di monitoraggio dei precursori sismici elettromagnetici che l’Ari-re — Associazione Radioamatori Italiani-Radiocomunicazioni di Emergenza, sezione di Città di Castello — ha impiantato, grazie ai proventi derivanti dal 5 per mille, nella Sala Operativa delle comunicazioni di emergenza del Coc alla "Cittadella delle Emergenze" di Città di Castello, ha registrato nella giornata antecedente la scossa di magnitudo 3,3 che si è verificata alle ore 9,19 del 24 aprile, giorno di Pasqua, una forte attività di emissione di radiazioni elettromagnetiche che sono state classificate come "precursori sismici".
Queste emissioni hanno iniziato a comparire a partire dalla prima mattinata del giorno 23 aprile, sabato, e si sono protratte fino alle ore 12 circa, dopodiché — viene sottolineato nel rapporto dell’associazione guidata dal presidente Riccardino Bruzzichini — la situazione è ritornata nella normalità. La sperimentazione dei precursori fino ad oggi effettuata ha fatto rientrare l’evento sismico entro un lasso di tempo successivo all’emissione dei precursori che va da un minimo di 2-4 ore ad un massimo di 24-36 ore, ed il terremoto "previsto" di magnitudo superiore al terzo grado della scala Richter.
La scossa più forte quella delle 9,19 del 24 aprile, rientra quindi a pieno titolo nella casistica di possibili previsioni di eventi sismici in zona. La rete dei precursori conta 30 stazioni di rilevamento nel territorio italiano, una delle quali proprio in Altotevere, l’unica in regione.
Il monitoraggio è partito dopo la certezza — scientificamente provata da studi effettuati alla facoltà di fisica dell’Università di Padova — che le rocce a struttura cristallina emettano, nel frantumarsi, sollecitate dalle fortissime compressioni di faglia, e prima che il terremoto si verifichi, emissioni radio a bassissima frequenza e grandissima lunghezza d’onda, rilevabili solo nelle vicinanze dell’epicentro.
"La casistica fino ad oggi ci offre un riscontro di circa il 70-80% di veridicità — evidenziano i Radioamatori tifernati — causa effetto precursore-sisma, ma rimane comunque un buon inizio sul quale continuare a investire in ricerca".
I radioamatori della sezione di Città di Castello dell’ Ari-re Radiocomunicazioni di Emergenza continueranno il monitoraggio dei precursori, utilizzando i fondi derivanti dal 5 per mille.
Il terremoto nella giornata di Pasqua ha avuto una durata intorno ai 2-3 secondi e comunque l’evento non ha procurato danni a persone o cose. Solo ai centralini delle forze dell’ordine si sono registrate alcune telefonate di persone preoccupate per quanto avvenuto.
L’inizio della giornata festiva, insomma, è stato difficile per molti. L’epicentro del sisma è stato localizzato nella zona tra Bocca Trabaria e Montecasale, al confine fra le regioni Toscana, Umbria e Marche, e la profondità è stata di 9-10 chilometri. Ora saranno le autorità a confermare o meno la veridicità della sperimentazione.
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