di Andrea Fabbri

Terni, 23 maggio 2013 -  Due ragazze e il loro genio. Per due giorni interi si è andati alla ricerca degli autori della raffinata e, appunto, geniale e provocatoria installazione di manichini con abiti teatrali posizionati sulla scalinata del teatro "Giuseppe Verdi" di Terni. E invece i loro volti erano lì, comodamente su Facebook immortalati insieme alla loro opera artistica, sublime e subliminale allo stesso tempo. Che dietro quella installazione ci fosse un messaggio di protesta, offerto alla città con estremo garbo ma anche con eccezionale determinazione lo si era capito subito. Ciò che invece sfuggiva era la "mano" e il reale significato affidato a quei manichini sdraiati come cadaveri sulla scalinata del Verdi o incatenati a una delle colonne del Verdi come la maschera di Arlecchino.

Elena Marrone e Selenia Fanti, rispettivamente regista e creativa del teatro della Compagnia teatrale Errante di Terni. Loro l'idea, loro la realizzazione. Fotografo di scena, Olimpio Mazzorana.

"Abbiamo voluto far sentire la nostra voce su un tema, quello della cultura a Terni, che ci sta particolarmente a cuore" raccontano le ragazze.

Come vi è venuta in mente una cosa del genere?

Occupandoci di teatro siamo preoccupate, noi e tutti i ragazzi della compagnia (una quindicina, ndr) delle sorti della cultura a Terni e del teatro Verdi in particolare. Il nostro teatro cittadino ha uan facciata rimessa a posto, o quasi, ma ha solo quella. Una facciata. Non ci siamo sentiti coinvolti sul futuro del nostro teatro e sul futuro della cultura cittadina in generale, così abbiamo voluto far sentire la nostra voce in maniera...artistica, diciamo.

Il messaggio che volevate far passare?

E' stato capito abbastanza, leggendo la rassegna stampa. Sono stati mal interpretati i personaggi dei manichini, ma per il resto direi che si è capito. Abbiamo il timore che la preoccupazione per la mancanza di soldi imbrigli chi ha titoli e competenze per la riapertura del teatro, che, è chiaro, deve essere funzionale. Un teatro chiuso non serve a nessuno.

Ecco il perchè dei personaggi "morti"?

Capiamo che poteva sembrare un messaggio macabro, ma è così. I manichini sdraiati sulle scale erano Ofelia ed Amleto..peraltro privato del teschio che qualcuno si è rubato. Noi ce lo avevamo messo, ma poi la mattina non lo abbiamo più trovato. Se fosse rimasto lì i personaggi si sarebbero capiti bene.

E Arlecchino cosa c'entra con Shakespeare?

Arlecchino è una nobile figura del teatro, rappresenta un genere, quello della commedia dell'arte, per il quale portiamo il massimo rispetto. Nell'installazione c'entra per rappresentare l'insieme dei generi teatrali e quindi per rappresentare la polifunzionalità del teatro.

C'è qualcosa che chiedete per liberare dalle catene Arlecchino?

Che chi può decidere faccia in fretta e soprattutto prenda le decisioni più giuste. Le più giuste per la cultura nel suo insieme e quindi per la città.