Perugia, 21 luglio 2013 - STAVOLTA è la Dogre che deve «pagare». La società concessionaria del Comune che si occupa della riscossione della tassa sul suolo pubblico (la famigerata Tosap) e di quella sulla pubblicità ha dovuto
soccomobere su una sentenza della Commissione tributaria provinciale e pagare persino le spese
di giudizio. E’ stata infatti un’agenzia di viaggi a presentare ricorso contro la società perché si era vista recapitare
una «cartella» nella quale gli si addebitvano ingiustamente 325 euro di imposta. Una cifra non troppo importante,
per una decisione che al contrario appare emblematica.
LA STORIA è presto detta. Gli addetti della Dogre oltre ad andare in giro a rilevare le presunte irregolarità
dei passi carrabili, «visitano » molti negozi e fotografano quelli che sono convinti non siano
in regola con l’imposta sulla pubblicità.
I commercianti infatti devono pagare prima il tributo sull’insegna che espongono. Ma non solo. La Dogre ritiene infatti
che l’imposta vada pagata anche sui prodotti esposti e pubblicizzati in vetrina con un marchio diverso
da quello del negozio. Ci sono norme insomma secondo le quali la tassa va pagata anche sulla merce
esposta. La «Stim Viaggi», che ha sede all’interno del centro commerciale Emisfero in via Settevalli,
ha presentato ricorso su questo elemento contro la Dogre perché gli aveva addebitato ingiustamente
325 euro su dei volantini che riportavano l’indicazione di proposte di viaggio con il marchio di alcuni
tour operator. «Ma quella non è pubblicita» spiega l’avvocato della Stim, Giovanni Gabriele
Corbucci. La sentenza della Commissione tributaria è però eloquente: «Dall’esame della documentazione
e delle foto allegate—scrivono il presidente Sandro Cossu e il relatore Franco Petrioli—si evince
che la Stim espone nella propria vetrina i prodotti che la stessa commercializza, cioè vende agli utenti
prodotti costituiti da viaggi, soggiorni e crociere organizzati da tour operator. Con tali cartelli però
— spiega Cossu — non diffonde alcun messaggio pubblicitario ». Più chiaro di così.
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