Perugia, 16 settembre 2013 - Inchiesta lavori Tav a Firenze: il gip Angelo Antonio Pezzuti ha deciso gli arresti domiciliari per Gualtiero (detto Walter) Bellomo, membro della commissione Via del ministero dell'Ambiente Maria Rita Lorenzetti presidente di Italferr, ex presidente della Regione Umbria (Pd); Furio Saraceno presidente di Nodavia; Valerio Lombardi, tecnico di Italferr; Alessandro Coletta, consulente, ex membro dell'Autorita' di vigilanza sugli Appalti pubblici; Aristodemo Busillo, della societa' Seli di Roma, che gestisce la grande fresa sotterranea ''Monna Lisa'' per realizzare il tunnel alta velocita' sotto Firenze.
Il gip ha respinto la richiesta del carcere, fatta dai pm, per Bellomo. Inoltre ha deciso la misura interdittiva di due mesi dallo svolgimento di attività per società ed enti di appartenenza a carico dei dirigenti della CoopSette di Castelnuovo di Sotto (Reggio Emilia) Alfio Lombardi, Maurizio Brioni, Marco Bonistalli, del presidente del cda di Seli Remo Grandori e dell'ad di Italferr Renato Casale. Nessuna misura interdittiva, diversamente da quanto chiesto dal pm, per Piero Calandra, membro dell'Autorità di vigilanza per i Lavori pubblici, che sarà interrogato dal gip il 25 settembre.
La presidente di Italferr, che era stata indagata nell'ambito della stessa indagine alcuni mesi fa, sarebbe ai domiciliari nella sua casa di Foligno.
A suo carico - in base alle prime informazioni - verrebbero ipotizzati i reati di corruzione e associazione per delinquere. Lorenzetti, ex presidente della Regione Umbria, ha sempre sostenuto la correttezza del proprio operato.
Per lei viene ipotizzato il rischio di reiterazione del reato e non di inquinamento probatorio come si era appreso in un primo momento. Il provvedimento le stato notificato stamani nella sua abitazione di Foligno.
La Lorenzetti è accusata di essersi adoperata perché venissero pagate due società impegnate nei lavori della Tav a Firenze, per le quali i versamenti erano in ritardo. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari che le e' stata notificata stamani. In cambio la Lorenzetti avrebbe ricevuto presunti favori professionali per il marito. Per questa vicenda la presidente di Italferr aveva ricevuto un avviso di garanzia nel gennaio scorso quando la sua abitazione era stata perquisita.
In totale ci sono 32 indagati più sette società.
IL CODACONS SI COSTITUIRA' PARTE CIVILE
Il Codacons ha annunciato che si costituira' parte civile nella vicenda che vede coinvolta la presidente di Italferr, Maria Rita Lorenzetti, da oggi agli arresti domiciliari nell'ambito di un'indagine della procura di Firenze relativa ai lavori della Tav in Toscana. "E' nostra intenzione tutelare gli interessi degli utenti del servizio ferroviario, attraverso la costituzione di parte civile" spiega in una nota il presidente Carlo Rienzi.
Ricorerra' al tribunale del Riesame la Lorenzetti, contro il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari. Lo riferisce il suo legale, Luciano Ghirga, che oggi si e' recato a farle visita nella sua casa di Foligno. L'avvocato parla della sua cliente come "provata e molto dispiaciuta" per un provvedimento del tutto "inaspettato" in quanto "non riesce a capire quali suoi comportamenti possano aver portato ad accuse cosi' gravi".
Maria Rita Lorenzetti si e' sempre proclamata del tutto estranea alle accuse relative all'inchiesta per la quale a gennaio aveva ricevuto un avviso di garanzia. Tra queste quella di aver favorito il marito in un appalto per la ricostruzione post terremoto in Emilia Romagna. "Non c'e' stato alcun tornaconto per l'attivita' della moglie", afferma l'avvocato.
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