Perugia, 15 ottobre 2015 - ENRICO TRIACA, ritenuto il tipografo delle Brigate rosse è stato assolto dalla Corte d’appello di Perugia, nell’ambito del processo di revisione per la calunnia nei confronti di appartenenti alle forze dell’ordine che accusò di averlo torturato, dopo l’arresto avvenuto nell’ambito delle indagini sul caso Moro. In aula hanno testimoniato l’ex commissario della Digos, Salvatore Rino Di Genova e i giornalisti Matteo Indice e Nicola Rao. Di Genova ha spiegato alla Corte, presieduta da Massimo Ricciarelli, di aver assistito ai «trattamenti» con la tecnica del waterboarding nei confronti dei brigatisti da parte dell’allora funzionario dell’Ucigos, Nicola Ciocia. «Trattamenti» messi in pratica da Ciocia — conosciuto con lo pseudonimo di dottor De Tormentis — insieme ai ‘Cinque dell’Ave Maria’. Di Genova ha spiegato che, dopo i fatti del G8 (Diaz e Bolzaneto) mise in contatto Ciocia con il giornalista. In quell’occasione l’allora funzionario ammise di aver ‘trattato’ anche Triaca. Secondo l'ex commissario il nome del tipografo Br emerse in seguito a domande sull'omicidio del presidente della Dc. Stando invece al giornalista Triaca fu quasi un esempio fatto da Ciocia nel corso dell'intervista.
Al termine delle audizioni il procuratore generale Massimo Casucci aveva sollecitato la conferma della condanna per calunnia, l'avvocato Francesco Romeo, l'assoluzione. All'esterno del Palazzaccio un sit-in di area antagonista con un striscione con scritto: <Nel nome della legge lo Stato tortura>.
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