Perugia, 5 febbraio 2014 - IL COLLEGIO della quarta sezione del Tribunale di Milano ha parlato chiaro: i quattro secondi di durata del «giallo» al semaforo sono legittimi. E per questo ha assolto il sindaco di Segrate, il capo dei vigli, alcuni funzionari e l’inventore del T-red, Raoul Cairoli almeno per questo tipo di accusa (abuso d’ufficio e associazione a delinquere). Insomma, quei semafori non erano ‘vampiro’, non erano ‘killer’ come molti li hanno definiti. La decisione milanese non fa giurisprudenza, sia chiaro. Ma è naturale che il pensiero corre ai 12 T-red perugini rimasti montati ai semafori per due anni, dal luglio 2006 all’agosto 2008 (anche qui venne aperta un’inchiesta), e che provocarono un autentico sconquasso politico.
OGGI al loro posto ci sono i «Photo&Rev». Sempre di fotocamera si tratta, pronte a multare quanti passano con il rosso. Anche cinque anni fa si discusse molto sulla durata del «giallo»: non furono pochi i ricorsi al giudice di pace e al prefetto su questo tema. «Dura meno di quattro secondi», sentenziavano automobilisti tartassati e molte associazioni di consumatori.
MA COME stanno adesso le cose? Su quanto tempo è tarata la durata del «giallo» semaforico? La Nazione ha fatto un giro in città per verificare quanto tempo davvero duri la luce intermedia, quella tra il verde e il rosso. Bene, a una verifica — empirica naturalmente — si è constatato che il «giallo» persiste proprio quattro fatidici secondi (uno o due centesimi in meno, se vogliamo essere pignoli). E questo accade sia agli impianti con fotocamera, sia a quelli senza.
IL PRIMO riscontro è in via Pascoli: sono le 12.35 e i due semafori di fronte alla facoltà di Giurisprudenza sono in funzione. La prima verifica è sull’impianto che porta verso via Pellini: si tratta di un controllo manuale, con un cronometro digitale che non ha certo la presunzione di essere «scientifico», ma quantomeno indicativo. Ripetiamo la misurazione due volte e il risultato è di 4’’01 e 3’’98. Risultati simili li registriamo nelle due verifiche dell’impianto che regola l’accesso verso Elce: 3 secondi e 99 la prima volta, 3’’98 la seconda. Quindi siamo sui quattro secondi.
ALLE 12.45 arriviamo in via Pellini dove effettuiamo tre verifiche: con il risultato che il «giallo» dura 3’’95, 3’’89 e 3’’98. Otto minuti dopo è la volta del semaforo di via XX Settembre e anche qui l’indicazione ottenuta è in media con gli altri impianti: 3 secondi e 88 centesimi al primo controllo, 3’’95 al secondo e 3’’94 al terzo. Dalla parte opposta, in via Mario Angeloni, la doppia verifica fa registrare in entrambi i casi la durata del «giallo» in 3’’99. A questo punto la curiosità si rivolge ai semafori in cui non sono state montate le fotocamere che multano chi passa con il rosso: in via San Galigano il «giallo» dura 4 secondi e in via Pellas 3’’98. Anche il «giallo» di questi semafori senza «Photo & Rev» rispetta la media degli altri impianti.