Firenze, 30 giugno 2014 - «VENGO IN UMBRIA con entusiasmo di fronte una realtà molto interessante dal punto di vista del protestantesimo e del dialogo con la chiesa cattolica». Il pastore Pawel Gajewski, da luglio, sarà il nuovo pastore delle chiese di Perugia (valdese) e Terni (metodista), anche se il suo insediamento ufficiale si verificherà in autunno. Dopo sette anni intensi e ricchi di impegno, Pawel Gajewski ha terminato il suo mandato come pastore della Chiesa valdese di Firenze.
QUARANTANOVENNE polacco (ma ormai cittadino italiano, visto che è nel nostro Paese dal 1991) Gajewski è uno dei pastori e teologi di punta della Chiesa valdese e del protestantesimo italiano, con diversi incarichi accademici e ruoli internazionali come quello di membro supplente del consiglio della Comunione di chiese protestanti in Europa. «Già da gennaio scorso -spiega Gajewski- ho avuto la possibilità di conoscere la realtà del protestantesimo umbro, una realtà di estrema diaspora. Di fatto le chiese valdese e metodista di Perugia e Terni sono le uniche due del protestantesimo storico in questa regione». Di fronte a questo, però, c’è un gran numero di chiese evangelicali e pentecostali («un’affascinante sfida intra-evangelica», commenta Gajewski) e una Chiesa cattolica molto votata al dialogo.
«LA VICINANZA di Assisi - sostiene il pastore polacco - sarà un grande stimolo, per l’impegno nel dialogo ecumenico e interreligioso, per il grande interesse che il mondo protestante europeo ha per Francesco e, certo, anche per le affinità tra Francesco d’Assisi e Valdo di Lione». «A Perugia - conclude il pastore valdese - vedo un lavoro ecumenico molto intenso e positivo, che ha portato alla creazione del Consiglio delle Chiese cristiane. A Terni bisogna fare i conti con questa realtà post industriale: la chiesa metodista è da sempre attenta alle questioni sociali e ora deve confrontarsi con i problemi nuovi che questa città sta vivendo». Ma è chiaro che il punto di riferimento principale sarà Assisi, città universalmente riconosciuta come terra di forte dialogo interreligioso. E il richiamo allo spirito francescano da parte del pastore Gajewski non appare frutto del caso.
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